Mercoledì 24 Aprile 2024

Chi è Orazio Schillaci, ministro della Salute

Medico e rettore dell'università Tor Vergata. Filippo Anelli (Fnomceo): "Sia paladino del Servizio sanitario nazionale"

Roma, 21 ottobre 2022 - Orazio Schillaci, 56 anni, medico, ministro della Sanità nel governo di Giorgia Meloni, dal 2019 è rettore dell’ateneo Tor Vergata.

Presidente dell'associazione italiana di medicina nucleare e docente di quella materia, è stato anche preside della facoltà di medicina e chirurgia della stessa Università.

Orazio Schillaci, 56 anni
Orazio Schillaci, 56 anni

Il 25 giugno 2020 l’ex ministro Roberto Speranza lo aveva nominato nel comitato scientifico dell’Istituto superiore della Sanità.

Ministro tecnico

Orazio Schillaci è uno dei 5 tecnici del governo Meloni.  "Conosco Orazio da 20 anni, ha rinnovato l’università di Tor Vergata. È splendido nel suo lavoro accademico, eccezionale come ricercatore e bravissimo come clinico. Ha ottime capacità da manager: l’uomo giusto al posto giusto”. Lo dice all’AGI Pierpaolo Sileri, ex sottosegretario alla Salute, che come il nuovo ministro viene dall’università di Tor Vergata. “Sono veramente contento, farà benissimo in quel ruolo”, aggiunge Sileri che è tornato al suo lavoro di chirurgo al San Raffaele di Milano. 

"Sia paladino del Servizio sanitario nazionale"

"Buon lavoro al presidente Giorgia Meloni e a tutto il Governo. Siamo fieri che il nuovo Ministro della Salute sia un collega: una conferma dell’attenzione che da sempre l’attuale maggioranza riserva alle professioni, dimostrandola con la disponibilità e l’ascolto. L’Italia, i cittadini si aspettano ora grandi risposte.  Al nuovo Ministro della Salute noi medici rivolgiamo questo augurio: che sia il paladino del Servizio Sanitario Nazionale e che la Salute torni ad essere un punto essenziale, fondamentale del programma di governo”.

Così il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli. “La situazione è stata influenzata nettamente e lo è ancora  dal Covid – spiega Anelli _ con tutti i risvolti che questo ha determinato. Lo sforzo che noi medici abbiamo fatto in questo periodo di pandemia è stato notevolissimo. E oggi chiediamo al Governo, e quindi al nuovo Ministro, un impegno straordinario: l'impegno di salvaguardare il Servizio sanitario nazionale”. “Le nostre - continua - sono preoccupazioni che si poggiano sui dati: il 5% dei medici è oramai stabilmente all'estero, una parte importante lavora sempre di più nelle strutture private, soprattutto quelli con altissime competenze. E poi la carenza del personale, per gli errori fatti nel passato, sta mettendo sempre più in difficoltà il sistema”. “Non nascondiamo le preoccupazioni - aggiunge Anelli - che questo sistema, se non si interviene immediatamente, possa in qualche maniera essere messo a dura prova e non rispondere più alle reali necessità che i pazienti pongono ogni giorno. Per poterlo fare, non servono soltanto i soldi del PNRR: serve un investimento diretto sui medici”. “Noi chiediamo – conclude Anelli - che siano rivisti i programmi, sia in qualche maniera ridotta la forbice tra gli stipendi dei medici e quelli dei colleghi europei. Chiediamo che i medici abbiano maggiore capacità di incidere sulle decisioni che si prendono: non vogliamo un sistema aziendalistico ma vogliamo un sistema che risponda ai bisogni di salute della gente. E soltanto coloro che hanno le competenze, ossia i medici, possono farlo. Chiediamo che ci sia un intervento su tutte le professioni sanitarie: non è possibile che i medici debbano, ancora oggi, specie sul territorio, lavorare da soli. Abbiamo bisogno di poter lavorare tutti insieme, perché le competenze sono attribuite a ben 30 professioni sanitarie e queste devono essere in qualche maniera rese disponibili a tutti i cittadini".

Gli auguri di Filippo Anelli