Nuovo Parlamento, prima seduta giovedì. Novità e tappe

Dal voto per eleggere i presidenti fino alla fiducia al nuovo governo. Cosa ci aspetta nei prossimi giorni

Il Parlamento

Il Parlamento

Roma, 11 ottobre 2022 - Nella giornata di giovedì 13 ottobre il nuovo Parlamento si riunirà per la prima seduta. Una volta proclamati gli eletti dopo il voto del 25 settembre, Camera e Senato si riuniranno per la prima seduta e per eleggere i due presidenti. Da quel momento sarà possibile per il presidente della Repubblica indire le consultazioni, primo step politico-istituzionale per individuare la maggioranza, in questo caso scontata, e il premier, e anche in questo caso nessuna sorpresa è prevista. Poi alcuni passaggi tra cerimoniale, politica e istituzioni e alla fine molto probabilmente entro fine mese, ci sara' un nuovo esecutivo. Ma ecco tutti i passaggi istituzionali e le modalità di voto che porteranno alla nascita del governo di Giorgia Meloni, prima donna presidente del consiglio italiana.

 

Prima seduta

Alle 10 la Camera e alle 10.30 il Senato, il Parlamento riunirà i due emicicli per la prima seduta. In questa prima seduta si proclamano gli eletti e si procede all'elezione dei due presidenti. Spetterà alla senatrice a vita Liliana Segre e al vicepresidente uscente di Montecitorio, il renziano Ettore Rosato, 'dirigere' i lavori della prima seduta dei due rami del Parlamento. A stabilire a chi spetta il compito di presiedere la prima seduta di Camera e Senato sono i regolamenti. A Montecitorio il compito e' assegnato al piu' anziano per elezione tra i vicepresidenti della legislatura precedente, quindi Rosato. Al Senato il ruolo viene affidato provvisoriamente al piu' anziano di eta', quindi il  presidente emerito Giorgio Napolitano. Ruolo che ha gia' svolto all'avvio della legislatura appena conclusasi. Ma le condizioni di salute dell'ex presidente della Repubblica fanno propendere per un passaggio del testimone a favore della senatrice a vita Liliana Segre.

Le novità 

Sarà un primo "giorno di scuola" segnato da una novità assoluta: ad occupare gli scranni dei due emicicli ci saranno 345 deputati e senatori in meno, conseguenza della riforma costituzionale targata M5s che ha tagliato il numero degli eletti: da 630 a 400 a Montecitorio, da 315 a 200 a palazzo Madama. Un "vuoto" che sarà reso plasticamente anche dalla disposizione in Aula: le ali "estreme" dei banchi dell'emiciclo della Camera saranno ridotte (sono circa un'ottantina le postazioni adibite al voto che andranno in pensione), anche se non eliminate del tutto, per grantire la capienza in occasione delle sedute comuni. A Montecitorio la vera novità sarà il nuovo display elettronico, posto alle spalle dello scranno più alto riservato alla presidenza, che non solo rendicontera' le votazioni, ma dara' conto anche di ogni singolo documento che si sta per approvare o bocciare e, soprattutto, proietterà l'immagine video del deputato che sta intervenendo in Aula.

Elezione dei presidenti: nella seduta inaugurale delle Camere si procede all'elezione dei due presidenti. Le modalità di elezione sono diverse per i due rami del Parlamento:

  • Senato: al Senato si chiude necessariamente entro il quarto scrutinio: primo e secondo voto sono a maggioranza assoluta dei componenti, terzo voto è a maggioranza assoluta dei senatori presenti, se nessuno raggiunge nemmeno questa maggioranza si procede al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero di voti e viene proclamato eletto quello che consegue un voto in piu'. 
  • Camera: al primo scrutinio servono i due terzi dei componenti, al secondo e terzo voto il quorum si abbassa a due terzi dei votanti, dal quarto scrutinio basta la maggioranza assoluta dei voti e si procede a oltranza. Dal 1948 ad oggi non si e' mai superato il quinto scrutinio. Dunque l'elezione dei due presidenti non dovrebbe tardare oltre il 15 ottobre.

Gruppi parlamentari

Una volta eletti i due presidenti, si procede all'elezione di quattro vicepresidenti, di tre Questori e di otto segretari che costuiscono l'Ufficio di Presidenza. Intanto, entro due giorni dalla prima seduta, i deputati devono dichiarare al segretario generale della Camera a quale Gruppo appartengono, mentre i senatori hanno un giorno in piu' a disposizione. A seguito del taglio dei parlamentari, il Senato, proprio sul finire della legislatura lo scorso luglio, ha approvato delle modifiche al regolamento per adeguarlo al nuovo assetto di palazzo Madama. Nessuna modifica è stata invece apportata al Regolamento di Montecitorio che, in ogni caso, dovra' essere "ritarato" in corso d'opera sulla base dei nuovi numeri. Per costituire un gruppo parlamentare alla Camera occorre un numero minimo di 20 deputati, al Senato i componenti necessari erano 10 e sono stati ridotti a 6 senatori. Entro quattro giorni dalla prima seduta (quindi entro lunedi' 17 ottobre), il presidente della Camera indice le convocazioni, simultanee ma separate, dei deputati appartenenti a ciascun Gruppo parlamentare e di quelli da iscrivere nel Gruppo misto per procedere all'elezione dei rispettivi capigruppo. A palazzo Madama il nuovo regolamento dispone che i gruppi vengano convocati per l'elezione del proprio presidente "entro sette giorni dalla prima seduta" (quindi entro giovedi' 20 ottobre). I passaggi tecnici e burocratici proseguono poi, una volta costituiti i gruppi parlamentari, con la nomina - a Montecitorio - dei componenti della Giunta per il Regolamento, della Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari e della Commissione per la biblioteca e per l'archivio storico, dandone comunicazione al Senato. E cosi' via.

Fiducia al governo

I passaggi necessari perche' il Parlamento in seduta comune sia pronto ad 'ospitare' il nuovo presidente del Consiglio per il voto di fiducia sono i primi: elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento, composizione dei gruppi ed elezione dei rispettivi capigruppo. Questo perche' i due presidenti e i capigruppo partecipano alle consultazioni al Quirinale. Dunque, sfogliando il calendario, e' ipotizzabile che le consultazioni al Colle possano iniziare lunedi' 17 ottobre e che il governo si presenti in Parlamento per la fiducia non prima di fine mese. Recita la Costituzione: "Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia".