I ministeri al Nord. Ieri a Monza, oggi a Milano

Salvini cala l’asso: "Serve un dic astero per l’intelligenza artificiale". Fontana applaude, il sindaco Sala apre: "Discutiamone, ma seriamente"

Luglio 2022 a Monza: si inaugurano le sedi distaccate al Nord dei ministeri

Luglio 2022 a Monza: si inaugurano le sedi distaccate al Nord dei ministeri

Cernobbio (Como), 5 settembre 2022 - ​La promessa punta a scuotere il vecchio cuore federalista della Lega, che batte lento dai tempi in cui la priorità era cercare voti (anche) al Sud. Matteo Salvini cala l’asso davanti alla platea di imprenditori e operatori finanziari di Cernobbio. "Serve un ministero per l’intelligenza artificiale, innovazione e digitalizzazione che porti l’Italia nel futuro. E bisogna farlo a Milano, dove ci sono brevetti e grandi sedi di aziende".

La bomba arriva su Villa d’Este, "suggerita proprio da una figura presente al forum Ambrosetti". E la memoria corre al 2011, alla fase finale dell’ultimo governo Berlusconi. Alla Villa Reale di Monza, semideserta e allora in attesa dei restauri, grande guscio orfano della monarchia, il 23 luglio parata di ministri per inaugurare il trasloco "al Nord" dell’odiata burocrazia romana: Umberto Bossi, responsabile delle Riforme, al braccio del figlio Renzo; Giulio Tremonti, titolare dell’Economia; Michela Vittoria Brambilla (Turismo) in posa con sorrisi davanti alle lucide targhe d’ottone installate davanti ai portoni neoclassici. Poco personale, uffici quasi inattivi. Inevitabile, arrivò il ricorso in Tribunale. Governo condannato per aver deciso senza coinvolgere i sindacati, decreti cancellati. Era ottobre: la crisi dello spread alle porte, Mario Monti già si infilava il loden per trasferirsi a Palazzo Chigi. E i ministeri in Padania furono dimenticati davanti a manovra lacrime e sangue e legge Fornero.

Dissolvenza. Undici anni dopo a Roma c’è un altro tecnico, un’altra tempesta politica ed economica e le elezioni alle porte. Ma questa volta la proposta Salvini, più circostanziata, non cade nel vuoto. A raccoglierla, oltre al governatore leghista Attilio Fontana, c’è anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, fresco di endorsement per il Pd: "Sarei lieto di discuterne con chi fosse determinato a perseguire tale via e non solo a farne argomento di campagna elettorale. Ovviamente anche con Salvini", dice da Palazzo Marino, dove ancora aspettano la sede del Tribunale europeo dei brevetti. E così la proposta, che probabilmente non è fra le priorità di Giorgia Meloni, finisce per far litigare i dem con Carlo Calenda che spara su Sala e ricorda il "luminoso precedente" monzese: "Il governo è a Roma, spostarne una parte è costoso e assurdo. Che lui riprenda Salvini è grave". E se quella di Clemente Mastella, da Benevento, che candida la sua città a "un nuovo ministero per le Aree interne" appare come un’improvvisata, il blitz salviniano è preparato con cura. Perché già ci sarebbe una sede: l’esposizione universale 2015, dove sta nascendo il distretto dell’innovazione, Mind, che "potrebbe essere il luogo ideale" dice Igor De Biasio, ad di Arexpo, azienda che controlla le aree.