Marina Calderone (Ansa)
Roma, 18 ottobre 2022 - L'ipotesi tecnico al ministero del Lavoro. È Marina Calderone, con quasi due decenni di esperienza alla guida dei consulenti del lavoro, il nome scritto nella lista provvisoria dei ministri uscita dal vertice di ieri tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Tra le questioni principali che dovrà affrontare in caso di nomina ci sarà sicuramente la riforma del reddito di cittadinanza. Ecco chi è in pole per il dicastero.
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Marina Elvira Calderone è originaria di Bonorva, provincia di Sassari, classe 1965. Si è laureata in Economia Aziendale per poi diventare consulente del lavoro nel 1994, e ricopre la carica del Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro dal 2005. In un'intervista al Tg2 Post martedì 11 ottobre, ha invitato il nuovo esecutivo a intervenire immediatamente sulla fiscalità, riducendo il cuneo fiscale e contributivo che pesa su imprese e lavoratori, e a investire sul dialogo con le parti sociali: "Dialogo, in questo momento, è la parola in grado di contrastare il rischio del venir meno della coesione sociale", ha detto la presidente dei consulenti del lavoro. Calderone non è sconosciuta a Palazzo Chigi: aveva ricevuto una poltrona nel consiglio di amministrazione di Leonardo (allora Finmeccanica) durante il governo Renzi. Inoltre, era stata fra i papabili per la presidenza dell'Inps durante il governo Conte I, prima che nell’istituto di previdenza entrasse come consigliere di amministrazione il marito e business partner, Rosario De Luca.
Un legame che preoccupa l'Unione sindacale di base del Pubblico Impiego Inps. "Nel toto nomine che accompagna puntualmente ogni composizione di nuovo governo, il nome di Marina Calderone come ministro del Lavoro ricorre ormai con insistenza. Marina Elvira Calderone è presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro nel quale compare anche il marito, Rosario De Luca, che è anche presidente del Cda della Fondazione studi del Consiglio nazionale consulenti del lavoro e consigliere d'amministrazione dell'Inps". Lo afferma l'Usb. "L'Istituto nazionale di previdenza sociale - prosegue il testo - è un ente pubblico sottoposto a vigilanza da parte del Ministero del Lavoro. Se Marina Calderone diventasse ministro del Lavoro 'vigilerebbe' sull'attività del marito. Non sappiamo se giuridicamente si possa parlare di conflitto d'interesse, ma riteniamo evidentemente inopportuna la contemporaneità dei due incarichi".