Elezioni, Mara Carfagna lascia Forza Italia. Tajani: chi va via si dimetta dal Parlamento

Dopo Brunetta e Gelmini, anche la ministra per il Sud dice addio: "Il partito si è sottomesso alla destra sovranista". Va via anche la deputata Sessa

Mara Carfagna (Ansa)

Mara Carfagna (Ansa)

Roma, 27 luglio 2022 - Prosegue la fuga da Forza Italia e oggi è Mara Carfagna a dire addio a Silvio Berlusconi. "Oggi lascerò il gruppo parlamentare di Forza Italia e mi iscriverò al Gruppo Misto. Lo lascerò con riconoscenza verso Silvio Berlusconi, che mi ha dato l'opportunità di entrare in politica e mi ha a lungo sostenuto nel mio impegno", scrive la ministra per il Sud in un intervento pubblicato stamattina sul quotidiano La Stampa.

Subito dopo anche la deputata Rossella Sessa, vicina a Mara Carfagna, ha annunciato la stessa scelta: "Lascio con rammarico politico e sofferenza personale il gruppo di FI: da oggi sarò nel gruppo Misto - scrive Sessa -. È una decisione meditata, necessaria dopo la decisione di interrompere il sostegno al governo Draghi. Sarò sempre riconoscente a Berlusconi per le opportunità che mi ha dato, ma resto convinta che la crisi determinata dalle scelte del partito, e soprattutto dei suoi alleati, vada contro gli interessi del mondo moderato, delle imprese, dei cittadini del Mezzogiorno dove rischiano di interrompersi investimenti mai visti negli ultimi vent'anni".

Scelte che fanno però insorgere Antonio Tajani. "Chi ha lasciato Forza Italia deve dimettersi dal Parlamento", dice infatti il coordinatore azzurro intervenendo a 'The Breakfast club' su Radio Capital - E per prima cosa dovrebbero dimettersi dagli incarichi governativi, perché non si e' ministri in quota personale, lo si è perché si è stati eletti all'interno di un partito". 

La lettera di Mara Carfagna

"La revoca della fiducia al governo Draghi ha segnato una radicale inversione di marcia e una evidente sottomissione all'agenda della destra sovranista, che chiedeva di anticipare il voto per incassare subito una probabile vittoria", scrive nella sua lettera al quotidiano la deputata campana e ministra per il Sud che segue dopo pochi giorni le scelte fatte da altri ex azzurri tra cui i ministri Renato Brunetta e Mariastella Gelmini, quest'ultima accolta da Carlo Calenda in Azione. 

In questa legislatura, dal voto sull`elezione di Ursula von der Leyen alla battaglia su vaccini e Green Pass, rileva Carfagna, "Forza Italia era stata ben attenta a distinguersi da Matteo Salvini e Giorgia Meloni". Insomma, il voto di sette giorni fa sulla fiducia al governo "ha cancellato, insieme con il patto di salvezza nazionale garantito da Mario Draghi, l`imprinting moderato che il centrodestra aveva conservato per quasi un trentennio, malgrado il progressivo ridimensionamento di Forza Italia. Le conseguenze - continua la ministra - sono oggi chiare a tutti: la destituzione del premier più ascoltato e prestigioso d`Europa, l`interruzione della "messa in sicurezza" del Paese, la fuga degli investitori (ne abbiamo ogni giorno notizia), l`immagine dell`Italia che torna instabile e inaffidabile". 

Per Carfagna "tutto questo di sicuro non risponde alle aspettative di un elettorato moderato stanco di avventure, di fuochi d`artificio dialettici e di una visione delle grandi emergenze italiane - l`invecchiamento della popolazione, l`immigrazione clandestina, il debito pubblico, le mancate riforme, il lavoro povero e il calo del potere d`acquisto delle famiglie - fondata sulla propaganda anziché sul coraggio di affrontare i problemi e risolverli". 

Deve esserci per Carfagna una politica "efficiente e pragmatica che personalmente voglio continuare a difendere: una politica che produce risultati e non illusioni, vantaggi per le persone e non polemiche quotidiane. Non sono la sola, siamo in tanti a vederla nello stesso modo. Sappiamo tutti che c`è una larga parte dell`elettorato che non si rassegna alla prevalenza degli estremismi, ma non mi nascondo la difficoltà di trasformare questa visione in scelta politica, in un sistema che praticamente obbliga alle coalizioni e condanna all`irrilevanza chi non si associa. E tuttavia questo sforzo andrà fatto. Questo percorso dovrà essere avviato".