Martedì 16 Aprile 2024

Luciano Violante: "La riforma di Berlusconi? Televendita elettorale. Ma l’Anm deve tacere"

L’ex presidente della Camera boccia la campagna dei partiti: "Non si fa politica dando del comunista o del fascista all’avversario Il presidenzialismo in Italia? Troppo complesso e non dà garanzie"

Luciano Violante (Ansa)

Luciano Violante in una foto di archivio . ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Roma, 18 agosto 2022 - Presidente Luciano Violante, la questione giustizia torna a dividere. Ieri Silvio Berlusconi ha proposto l’inappellabilità delle sentenze di assoluzione. È una riedizione della legge Pecorella del 2006. Che ne pensa? "La Corte Costituzionale ha già dichiarato incostituzionale la legge Pecorella. Mi pare che la proposta non sia fattibile, diciamo che è parte della generale televendita elettorale".

Che succederebbe se una maggioranza di centrodestra accogliesse la proposta di Berlusconi e introducesse di nuovo l’inappellabilità? "Si riproporrebbe l’eccezione di incostituzionalità e la Corte non potrà che confermare quello che ha già detto. Credo che sia meglio guardare avanti che guardare indietro riproponendo il passato".

Anche l’Anm si è schierata contro, mentre le Camere penali sono a favore. Si ripropongono gli schieramenti di sempre... "L’Anm credo che dovrebbe prendere l’abitudine di tacere; se intervenissero con maggiore sobrietà, difenderebbero più efficacemente le loro ragioni. Le Camere penali, invece, tirano ragionevolmente l’acqua al loro mulino".

Condivide le riforme del ministro Cartabia? "Le giudico molto positivamente, tranne quella sull’assetto della magistratura. La riforma penale e civile mi sembrano molto buone".

Che ne pensa delle modifiche restrittive introdotte sulla candidabilità dei magistrati? Tutti i magistrati che hanno ricoperto incarichi elettivi non potranno più tornare a indossare la toga. E limitazioni ci sono anche per chi non viene eletto. "Capisco che si sia arrivati ad un punto nel quale bisognava essere più rigorosi, porre un freno. Ho visto ottimi magistrati, che hanno fatto bene i parlamentari e poi sono tornati fare bene i magistrati, e conosco pessimi magistrati che non hanno mai fatto i parlamentari ma sono stati faziosi e poco attendibili. Ma a un certo punto i fatti si impongono sulla ragione. Però c’è un punto delicato. Cì sono alcuni settori delle magistrature, penso a quella amministrativa, contabile ma anche ordinaria, che sono depositi di conoscenze ed esperienze, difficilmente riscontrabili altrove e quindi privarsi per una ragione ritorsiva della possibilità di usare queste competenze è un pò per i governi darsi la zappa sui piedi".

Con la riforma Cartabia sarà possibile un solo cambio da giudice a pm e viceversa nel penale entro i 10 anni dall’assegnazione della prima sede. Al centrodestra non basta, vorrebbe una completa separazione delle carriere. "È un vecchio cavallo di battaglia che aveva un senso molti anni fa quando il cambio era frequente. Io ho fatto il giudice di tribunale prima e poi il giudice istruttore e devo dire che le cose che ho imparato facendo il giudice di tribunale mi sono state molto utili. L’interscambio di competenze è un fatto positivo. E infatti ad esempio in Francia viene considerato positivo per la carriera aver svolto entrambe le funzioni. Ma anche qui, mi rendo conto che, per una certa sovraesposizione che hanno avuto alcuni magistrati delle procure, sia utile aver introdotto una netta separazione. Oggi comunque i passaggi sono rarissimi. E adesso ne è possibile uno solo. Diciamo che con la separazione totale delle carriere cambierebbe poco, è soprattutto una bandiera".

La sinistra si appella al suo popolo per fermare la destra, agita lo spettro del fascismo. La destra parla di comunismo. Ma la demonizzazione funziona? "Sono conflitti tipici della campagna elettorale, che spero finiscano il 25 settembre. E comunque le persone non vanno giudicate sulla base di un’etichetta, comunista, fascista o quello che è, ma per quello che hanno fatto, che fanno o che si propongono di fare. Ci sono proposte discriminatorie? Che creano diseguaglianze? Ledono i diritti? Il blocco navale è giusto o sbagliato? La flat tax? La patrimoniale? Parliamo di questo. Voglio discutere del progetto di società, dei propositi, non di una etichetta".

Lei, con altri autorevoli giuristi ha firmato l’appello ’Liberi di scegliere’ per una campagna elettorale all’insegna del rispetto. Quello che sembra prevalere è invece il muro contro muro quasi da Repubblica presidenziale. A proposito, in Italia il presidenzialismo è una buona idea? "Il sistema presidenziale è sicuramente democratico, ma è un sistema complesso, che richiederebbe di rivedere le funzioni del Parlamento. Dubito che il presidenzialismo sia la risposta giusta, perché bisognerebbe riscrivere metà Costituzione e perché, di per sé, il presidenzialismo non garantisce la stabilità. Trump e Obama, con sistema presidenziale, non sono stati stabili. Così Biden. Macron, con sistema semipresidenziale, è nei guai. Credo che sarebbe meglio far funzionare l’attuale sistema introducendo la fiducia costruttiva e un bilanciamento tra Camera e Senato: sarebbe opportuno che le leggi di bilancio e le questioni di fiducia vadano votate in un Parlamento in seduta comune. In ogni caso i parlamentari sono stati più instabili del sistema".