Licia Ronzulli, chi è la donna più determinata di Forza Italia

L'infermiera di Monza che ha scalato la politica superando con determinazione le sconfitte e i pettegolezzi

Licia Ronzulli è diventata una delle figure chiavi del (possibile) nuovo Governo Meloni, ma la sua storia non è nota a tutti. È una storia di casualità, di determinazione ma anche di lucidità politica, che vale la pena raccontare. Licia Ronzulli, senatrice, è l’ingranaggio mancante nell’accordo tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Voluta dal primo come possibile ministra, e mal accettata dalla seconda. Di Ronzulli si conosce, forse anche fin troppo, quello “che non è”. Non ricopre il profilo di un tecnico, in quanto non identificata per una competenza verticale, ma non è neanche un “politico”, in quanto la sua ideologia non è sicuramente ciò che è emerso di più nel percorso politico. Licia Ronzulli, però, è una donna di potere, arrivata con determinazione a poter ambire ad uno dei ruoli più importanti di un governo. E la sua storia dimostra che la sua assenza dal governo sarà tutt’altro che scontata.

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Licia Ronzulli, volontaria
Licia Ronzulli, volontaria

Infermiera

È difficile definire Licia Ronzulli: nella sua prima candidatura, nel 2008, Ronzulli venne definita la “massaggiatrice di Berlusconi”, poi fisioterapista. Lei però smentisce categoricamente entrambe le definizioni, raccontando di aver cominciato “facendo l'infermiera”, poi di aver studiato psicologia, e di essersi occupata di “management sanitario” all’Ospedale Galeazzi di Milano. Licia Ronzulli all’epoca della sua prima candidatura si mostrava in foto con bambini del Bangladesh, dove svolgeva attività ogni anno come volontaria, insieme ad un’equipe dell’ospedale. Già all’epoca, Ronzulli venne presa di mira dalle critiche pubbliche e dal fuoco amico: veniva considerata una candidata senza esperienza e si riteneva che la sua bellezza e giovane età avessero giocato un ruolo nel suo percorso politico. Questo non venne mai affermato da nessuno, ma fu implicito in ogni articolo e commento.  

L'incontro con Berlusconi

Ronzulli spiegò di aver conosciuto Berlusconi in un evento di Forza Italia, dove lei aveva chiesto all’ex premier di contribuire alla sua causa di volontariato. Berlusconi non solo finanziò le attività di volontariato seguite da Ronzulli, ma ricoprì anche il ruolo di testimone nozze di Ronzulli e del marito Renato Cerioli, enfant prodige del management sanitario, all’epoca amministratore delegato degli istituti clinici Zucchi di Monza e della clinica Villa Aprica di Como. Ronzulli, già all’epoca mostrava quella che sembra essere la sua più grande dote: la determinazione. È Ronzulli ad approcciare Berlusconi per una donazione, è lei ad ottenerla, ed è lei a iniziare una carriera politica partendo da una posizione di svantaggio, almeno rispetto ad altri competitor. Licia Ronzulli viene inserita nel listino per le Politiche del 2008, ma non supera la candidatura.

La scalata

Non si ferma, nel 2009 è candidata alle Europee ed è sostenuta in prima persona da Silvio Berlusconi. Ronzulli ha questo vantaggio, rispetto ad altre candidate, ma al tempo stesso non dà per scontata l’elezione e crea una squadra di amministratori locali in tutto il nord-ovest, stringendo alleanze strategiche per la sua elezione. Nel 2014, Ronzulli non viene rieletta al Parlamento Europeo e alcuni suoi sostenitori e amministratori locali, ricordano le lacrime. Licia Ronzulli non si perde d’animo e continua la sua attività politica. Le viene assegnato un ruolo all’interno di Fiera Milano, e dal 2016 diventa di fatto “segretaria speciale” di Berlusconi. Ronzulli è sempre presente, ad ogni tavolo e attività politica di Silvio Berlusconi. Consiglia, valuta, analizza, e probabilmente impara. Questa attività si svolge per almeno due anni, quando viene candidata ed eletta in Senato. Da quel momento Ronzulli diventa il filtro e collegamento principale di comunicazione tra Berlusconi e gli alleati. Noto alle cronache è, in particolare, il rapporto politico che avrebbe sviluppato con Matteo Salvini, rapporto non sempre apprezzato dai Forzisti “della prima ora”. Molti ritengono che l’ascesa di Ronzulli sia iniziata in quel momento, ma non è così: l’ascesa di Ronzulli è iniziata quando la candidata non si è rassegnata alle sconfitte (ben due) e alle critiche (innumerevoli) e ha portato avanti il suo progetto politico. La sua storia insegna: Ronzulli non ama le sconfitte e non è una persona incline alla rassegnazione, ma anche Giorgia Meloni ha mostrato, negli anni, una determinazione simile. Saranno gli esiti delle consultazioni a definire chi ne uscirà vittoriosa.