Elezioni, la conferenza stampa di Letta e del Pd dopo il voto

Le parole del segretario: "Il risultato è insoddisfacente. Faremo una dura opposizione". E al prossimo congresso Letta non si ricandiderà

Roma, 26 settembre 2022 - Giuseppe Conte ha fatto cadere il governo Draghi e il Terzo polo, che è diventato tale sciogliendo la coalizione prima del voto, non ha permesso quella coalizione larga che, secondo Enrico Letta, era l'unica opzione per vincere contro il centrodestra. Sono questi i motivi del disastro, sostiene il segretario del Pd, che ha tenuto al Nazareno una conferenza stampa sul voto di ieri. Le elezioni non hanno premiato il Partito Democratico, che non ha sfondato neppure la soglia del 20% (il partito ha preso il 18,97% al Senato e il 19,10% alla Camera). Per questo c'era grande attesa per il discorso del segretario e le sue intenzioni future. Nella sede del Pd, a Roma, c'erano, fra gli altri, anche le capigruppo Debora Serracchiani (che già ieri sera aveva cominciato a porre uno sguardo al futuro, ponendo sotto attenzione la responsabilità del Pd, che sarà all'opposizione) e Simona Malpezzi, il coordinatore della segreteria Marco Meloni e il tesoriere Walter Verini

Il segretario da stanotte, dopo la vittoria del centrodestra con oltre il 44% dei voti, non aveva proferito parola. Il partito è spaccato tra 'riformisti' e 'sinistra' divisi su quasi tutto. Per questo, in molti si aspettavano le sue dimissioni, ma Letta si è limitato a dire che non si ricandiderà al prossimo congresso, che molto probabilmente si terrà la prossima primavera. Ma vi accompagnerà il partito in maniera neutrale. 

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Enrico Letta in conferenza stampa dopo il voto
Enrico Letta in conferenza stampa dopo il voto

Il primo discorso di Letta dopo il voto

"Gli italiani hanno scelto la destra. Oggi è un giorno triste per l'Italia e l'Europa", inizia così il discorso di Enrico Letta dopo il voto. "Abbiamo tentato che la legislatura arrivasse alla fine, ma se siamo arrivati al governo Meloni, è stato perché Conte ha fatto cadere il governo Draghi. Abbiamo fatto tutto il possibile".

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"Il risultato è insoddisfacente", ha proseguito Letta. "Il partito è il secondo d'Italia. Faremo un'opposizione dura e intransigente, con tutte le nostre forze. Siamo capaci di fare opposizione, l'abbiamo già fatta in passato. Non permetteremo che l'Italia esca dal cuore dell'Europa. Non permetteremo che l'Italia si stacchi dai valori europei e da quelli costituenti". 

Il primo obiettivo era mantenere vivo il partito e questo è stato raggiunto, ha detto Letta. "Il partito democratico si rivela ancora una comunità viva, è la principale forza di opposizione, per questo lavorerà per costruire in prospettiva quello che non è stato possibile questa volta. L'unico modo era il campo largo, l'abbiamo persistito in tutti i modi, ma alcuni interlocutori si sono sfilati. Quindi la coalizione larga non è stata possibile, ma non per colpa nostra". Vero è però che "si dovrà comunque ritrovare le relazioni per costruire una opposizione efficace". Perché "questa legislatura sarà quella più a destra degli ultimi tempi, dunque il nostro secondo obiettivo invece non è stato raggiunto", ha anche detto il segretario. 

In merito al prossimo congresso, inoltre, "sarà di profonda riflessione. In ottemperanza all'Istituto, penso si debba fare il prima possibile. Mi occuperò di accompagnare in maniera neutrale il partito a questo congresso, a cui non mi ripresenterò come candidato. Non ne sarò il protagonista, ma mi auguro che sia di grande profondità, per capire chi è il Partito Democratico e come vuole costruire il futuro", ha detto Letta. Anche perché "il risultato finale dice che non c'è costruzione di alternativa alla destra senza il Partito Democratico".

"Con questa destra - ha anche detto -, chi verrà dopo di me dovrà lavorare per un lavoro che dia una alternativa alla maggioranza degli italiani. Non sono mai stato per la autosufficienza, non sono mai stato per l'isolamento, sono sempre stato per il dialogo. Sia per fare opposizione che per costruire l'alternativa: avremo delle elezioni in primavera e dovremo andare con uno schema che non dia campo libero alla destra. Gli elettori hanno detto la loro e spero che da oggi in poi si possa costruire questa alternativa". 

Il segretario ha espresso anche rammarico per i partiti +Europa e Impegno civico che non hanno ricevuto abbastanza voti per entrare in Parlamento.