La spiegazione semplice della legge elettorale attuale

Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 si vota con il Rosatellum: ecco cosa significa, come funziona e cosa dicono i sondaggi

Il 25 settembre gli italiani voteranno per eleggere i propri rappresentati in Parlamento, cioè i 400 deputati della Camera e i 200 membri del Senato. Potranno votare, per entrambe le camere, tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni di età (prima della riforma costituzionale del 2020 era necessario avere almeno 25 anni per votare per il Senato, ora non è più così). Queste elezioni decideranno la maggioranza che governerà, di fatto, il Paese nei prossimi cinque anni. Il meccanismo che trasformerà i voti in seggi, decretando vincitori e vinti, è la legge elettorale chiamata "Rosatellum".

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Come funziona la legge elettorale attuale

Premessa necessaria. Tutti i sistemi elettorali del mondo si possono dividere in due categorie: maggioritari o proporzionali. Definire i due sistemi è piuttosto semplice. Nel maggioritario, c’è un collegio per ogni seggio parlamentare da assegnare: il partito che prende anche solo un voto in più rispetto agli altri in quel collegio prende il seggio. Nel proporzionale, invece, i seggi vengono assegnati in modo proporzionale ai voti ottenuti (un partito che prende il 5 per cento dei voti, ottiene il 5 per cento dei seggi).

La nostra legge elettorale – approvata del 2017 e chiamata “Rosatellum” in riferimento al suo promotore, Ettore Rosato – è un misto tra i due sistemi: infatti, assegna circa un terzo dei seggi con metodo maggioritario e i restanti due terzi con il proporzionale. Pertanto, 147 deputati e 74 senatori saranno eletti in altrettanti collegi con sistema maggioritario (dove vince chi prende più voti), mentre i restanti 253 deputati e 126 senatori saranno eletti con sistema proporzionale.

 

Gli effetti del Rosatellum

Questa legge elettorale produce due esiti. Il primo è che nei collegi uninominali – in cui ogni partito o coalizione può presentare un solo candidato – è più conveniente presentarsi come una grossa forza politica così da concentrare più preferenze: soprattutto per il centrosinistra, presentarsi divisi significa consegnare il seggio al centrodestra. Il secondo esito è che, al contrario di quanto è successo in passato, il meccanismo maggioritario fa sì che dopo il voto emergerà chiaramente un vincitore

La soglia di sbarramento

Nel Rosatellum, la soglia di sbarramento – ovvero la percentuale minima di voti che una forza deve ottenere per accedere alla ripartizione dei seggi – è stata fissata al 3 per cento per i partiti e al 10 per cento per le coalizioni. Se una forza politica non raggiunge quelle soglie, i voti che ha ottenuto finiscono dispersi.

Tuttavia, se un partito fa parte di una coalizione e raggiunge almeno l’1 per cento, quei voti concorrono a determinare la cifra elettorale della coalizione, non andando sprecati (anche per questo motivo le forze politiche sono portate ad allearsi, piuttosto che a correre da sole).