Mercoledì 24 Aprile 2024

Lega, adunata dei nostalgici: "Ora basta, prima il Nord"

In Brianza si risentono i vecchi slogan. L'ex deputato Fava: "Salvini ha sbagliato, andiamo per la nostra strada"

L'ex deputato Gianni Fava durante il suo intervento

L'ex deputato Gianni Fava durante il suo intervento

Roma, 15 ottobre 2022 - Tornano a farsi sentire i militanti della Lega Nord che non hanno mai voluto far parte della Lega per Salvini premier di cui contestano da sempre la linea politica impressa dall'attuale segretario ma anche quella di Umberto Bossi "che ci aveva regalato qualcosa di grande, poi sono stati fatti degli errori e ora dobbiamo fare qualcosa di diverso", come ha spiegato l'ex deputato Gianni Fava durante il suo intervento davanti all'assemblea autoconvocata a Biassono, comune della Brianza milanese, e battezzata con uno slogan che già dice tutto: "Per il Nord! Riparte la battaglia". 

Un militante all'assemblea dei movimenti del Nord
Un militante all'assemblea dei movimenti del Nord

Hanno risposto più di un centinaio di scissionisti convocati in un ristorante della zona, più un'altra cinquantina di persone che non sono riuscite ad entrare ha atteso fuori con appartenenti di diverse associazioni federaliste come Autonomia e Libertà, fondata da Roberto Castelli. Era stato proprio l'ex ministro, 76 anni, tessera della Lega Lombarda dal 1987, a raccontare l'amarezza del dopo voto. Non solo per il risultato elettorale  (9%), quanto soprattutto per il futuro del movimento: "La mia Lega non esiste più e ormai il Nord non ha più un partito che lo rappresenti", aveva detto. Castelli non è il solo a non condividere la nuova rotta impressa dal segretario Matteo Salvini e l'adunata di Biassono è il tentativo di un richiamo alle vecchie origini.

Un militante all'assemblea dei movimenti del Nord
Un militante all'assemblea dei movimenti del Nord

"Chi è d'accordo con me lo faccia sapere, e vediamo se si riesce a creare qualcosa di nuovo. Credo serva ancora un sindacato del territorio", spiega nel suo intervento Fava, eletto alla Camera per tre legislature ed ex assessore lombardo che sfidò proprio Salvini per la segreteria del partito nel 2017. "Ho già accettato l'idea di traghettare questo gruppo da qui alla formazione di qualcosa di  diverso. Noi - ha continuato - siamo nemici del sistema Paese. Se pensate che lo Stato vada combattuto, allora ci sarà spazio".

Uno dei militanti che ha preso parte all'Assemblea dei movimenti del Nord
Uno dei militanti che ha preso parte all'Assemblea dei movimenti del Nord

A Biassono riecheggiano i vecchi slogan, quelli di "Roma ladrona", federalismo e autonomia per il Nord. C'è nostalgia per quello che che fu la vecchia Lega Nord e Fava ricorda che è arrivato il momento di riprendere quel simbolo "del Nord", "quel brand che la gente sa cos'è, modificarlo e renderlo moderno. E dietro di lui nel ristorante campeggiano i vecchi simboli dell'iconografia leghista, come il sole delle Alpi scelto in passato come vessillo della Padania e la storica bandiera bianca con la croce rossa e il guerriero di Legnano. "Io alle ultime elezioni non ho votato, mi rincuora che non lo hanno fatto anche la maggior parte delle persone che la pensano come me«, ha rivelato Fava. Con un'osservazione anche nei confronti di Fratelli d'Italia: "Stiamo attenti a chi vuole barattare il presidenzialismo con l'autonomia. Il presidenzialismo - ha dichiarato - mi fa paura in un Paese come questo dove la gente sceglie sempre più il coglione". Sarà scissione? Chissà: di sicuro le acque in casa Lega non sono così tranquille, come del resto in Forza Italia. E due alleati instabili, alle prese con difficoltà interne, non sono un buon viatico per il futuro governo di Giorgia Meloni.