Consiglio federale, i ministeri che vuole la Lega

Interni, Riforme e autonomia, agricoltura e infrastrutture sono i dicasteri su cui punta il Carroccio

Il leader della Lega, Matteo Salvini

Il leader della Lega, Matteo Salvini

Roma, 4 ottobre 2002 - Salvini-Viminale, poi ministero Agricoltura, quello delle Infrastrutture e gli Affari regionali e riforme. Un nome solo e almeno quattro ministeri. E' la lista finale di Matteo Salvini che finirà sulla scrivania di Giorgia Meloni, 'controfirmata' dal consiglio federale. Non si perde in preamboli il segretario leghista: tema dell'incontro con i dirigenti del partito, come annunciato, è il governo che verrà, declinato subito nell'invito ai suoi a esprimersi sui ministeri su cui dovranno trovare posti i leghisti. Tra le prime indiscrezioni pare che Luca Zaia abbia suggerito a Salvini di chiedere la conferma dei tre ministri leghisti uscenti: Erika Stefani, Massimo Garavaglia e Giancarlo Giorgetti hanno fatto bene in posti chiave come Disabilita', Turismo e Sviluppo economico per un anno e mezzo, e sarebbe giusto riconfermarli, ha sostenuto il presidente della Regione Veneto. Fon ti interne confermano la volontà di portare Salvini al Viminale. "Mi sembra un candidato naturale", ha detto lo stesso Giorgetti.

L'agenda politica

Nel corso della riunione, riferisce ancora la nota, "sono state approvate all`unanimità le priorità del partito: stop al caro bollette, estensione e rafforzamento della flat tax, riportare sicurezza nelle città, sblocco ai cantieri, taglio della burocrazia, valorizzazione di settori strategici come l`agricoltura, la pesca e il turismo". Poi al federale si parla dell'esecutivo che il centrodestra dovrà formare. "Quali temi vogliamo affrontare al governo, in quali ministeri dovremmo sederci?", è la domanda a bruciapelo che il segretario federale rivolge ai tre governatori, Attilio Fontana, Massimiliano Fedriga e Luca Zaia, ai capigruppo, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, ai tre vicesegretari, Andrea Crippa, Giancarlo Giorgetti e Lorenzo Fontana, e alla ventina di responsabili regionali che lo ascoltano negli uffici leghisti della Camera.