Mercoledì 24 Aprile 2024

Laura Boldrini: "Economia e diritti possono viaggiare insieme"

L'ex presidente della Camera è capolista Pd a Grosseto: "Io paracadutata? Il mio è un profilo nazionale"

Laura Boldrini

Laura Boldrini

Laura Boldrini, capolista Pd al collegio proporzionale per la Camera Toscana 2 (Siena, Arezzo, Grosseto, Livorno), replica a muso duro a chi l’ha definita una ’paracadutata’, con il biglietto di ritorno alla Camera garantito. "Mi sono messa a disposizione del partito. Come altre figure nazionali non ho un territorio specifico di riferimento. Ho una esperienza professionale internazionale di 25 anni nelle agenzie dell’ONU e sono stata presidente della Camera per 5. Ho saputo di essere capolista nel collegio la notte stessa delle liste da un collega della direzione".

Qual è la posta in gioco alle elezioni del 25 settembre?

"Ci sono due visioni contrapposte dell’Italia. Abbiamo di fronte una destra con un’idea di società che guarda al passato. Con le donne considerate come madri, mogli e angeli del focolare. Noi del Pd vogliamo affermare i diritti delle donne e rafforzare la loro autodeterminazione".

Il centrodestra ha una donna come candidata premier, potrebbe essere la prima presidente del Consiglio in Italia.

"Non tutte le donne fanno dell’uguaglianza di genere una loro battaglia. È un discorso sessista dire che una donna debba sostenere un’altra donna a prescindere dalle sue idee politiche. Giorgia Meloni ha una visione tradizionalista della donna, non fa battaglie femministe, non si spende per dare spazio alle donne nel mondo del lavoro e nella società. Margaret Thatcher, un premier donna, affermava che le donne sono troppo emotive per fare politica".

Le due visioni contrapposte riguardano solo le donne?

"Noi vogliamo accelerare la transizione ecologica, la destra vuole rallentarli. Loro vogliono indebolire l’Ue, privilegiando il diritto nazionale su quello comunitario, spingerci nelle braccia di Orban, condannando l’Italia all’irrilevanza. Noi vogliamo un’Italia con un ruolo centrale in un’Unione più forte. La destra vuole fare sconti ai ricchi con la flat tax, noi difendiamo la tassazione progressiva. Il 25 settembre si dovrà scegliere se vivere in un Paese isolato e ancorato al passato o in un’Italia democratica e progressista".

Con una crisi che si aggraverà in autunno, pensa che i diritti Lgbtq siano una priorità?

"Occuparsi delle questioni economiche non impedisce di occuparsi di diritti. Non deve esserci benaltrismo, l’Italia è rimasta indietro. Basta riguardare la squallida immagine della destra che esulta al Senato quando è stata affossata la legge Zan".

Può dire qualcosa di sinistra?

"Sarà doveroso occuparci di salario minimo, contrastare il lavoro povero, eliminare lo sfruttamento e le retribuzioni da fame. Sul lavoro in Italia si pagano più tasse che sulle rendite finanziarie. Dobbiamo mettere più soldi nelle buste paga degli italiani altrimenti la ripresa sarà azzoppata dal calo di consumi".

Agitare lo spettro della democrazia in pericolo sarà il tema centrale della campagna Pd?

"La penso come Letta, dovremo avere gli occhi di tigre. Credo che l’Italia sia una democrazia consolidata, ma mi preoccupo quando sento parlare di cambiare la Costituzione e introdurre il presidenzialismo. La nostra Carta è calibrata su una democrazia parlamentare, con pesi e contrappesi. Smantellarla per il presidenzalismo è un rischio".

Darà battaglia anche sui diritti alla salute?

"Lo scorso anno è stato per me molto difficile, mi hanno diagnosticato un tumore al femore in piena pandemia. Ho potuto constatare di persona l’abnegazione dei professionisti che operano negli ospedali. Ho scritto un libro, ‘Meglio di ieri’, sia per sfatare i pregiudizi sul tumore, che non deve essere uno stigma sociale, sia per rendere omaggio alla sanità pubblica".