Mercoledì 24 Aprile 2024

Delrio: "Conte non ci dia lezioni. Pd in piazza per la pace ma Kiev deve difendersi"

"Giusto inviare le armi, ora spingiamo per un cessate il fuoco. Il futuro dei democratici? Il partito va resettato ma non sciolto"

Graziano Delrio, 62 anni

Graziano Delrio, 62 anni

Graziano Delrio, il pacifismo è un valore del Pd?

"La pace è la conquista più grande dell’Europa e il Pd è un partito europeista convinto che la pace sia il bene più prezioso, siamo totalmente pacifisti".

Anche se il Pd ha approvato l’invio di armi all’Ucraina?

"La pace non è arrendevolezza verso la prepotenza o indifferenza verso l’ingiustizia senza precedenti che ha subito l’Ucraina. Bisogna combattere le ingiustizie, ma resistere alla suggestione della corsa agli armamenti e alla logica del nemico da uccidere. La pace si fa col nemico".

Condivide quindi gli aiuti militari a Kiev?

"La resistenza ucraina, aiutata dalle nostre armi (ma è stata comunque una scelta sofferta) è stata decisiva per impedire il prevalere della violenza e della prepotenza. Abbiamo aiutato gli ucraini a resistere ad un’azione che assomigliava a quello che fece Hitler coi Sudeti nel ’39. Non potevamo permetterci una nuova Monaco nel 2022".

E da adesso in poi?

"La priorità è arrivare ad un cessate il fuoco con l’aiuto dell’Europa".

La presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola ha invitato l’Ue a inviare carri armati a Kiev...

"Non è la strada dei fondatori dell’Europa. La strada è costruire un quadro condiviso di sicurezza e di pace per tutti. La Russia non può essere umiliata come non può essere umiliata l’Ucraina. Dobbiamo fare un salto di qualità politico: la guerra è errore e orrore".

Quindi qual è l’indicazione del Pd oggi?

"Il Pd ha sempre appoggiato gli sforzi diplomatici di Macron e Draghi, senza essere neutrale, distinguendo tra aggressore e aggredito. Ma anche il popolo russo è vittima, come dimostra la mobilitazione generale di questi giorni".

Giusto manifestare per la pace come invita Conte?

"Le manifestazioni sono promosse dalle associazioni per la pace non da Conte che quando era presidente del consiglio ha aumentato le spese militari".

Conte pungola il Pd così...

"In questi mesi abbiamo lavorato insieme alle associazioni per la pace. Abbiamo approvato ad esempio la legge che mette al bando i finanziamenti alle aziende che producono mine a grappolo. Casalino è abile a far credere che le manifestazioni per la pace siano idea di Conte. Hanno cercato di mettere il cappello su iniziative già decise per il 21 ottobre a cui noi parteciperemo ma senza strumentalizzare".

Tra le associazioni pacifiste c’è chi era contrario a inviare armi a Kiev...

"Lavoriamo insieme per la pace anche se non abbiamo tutti la stessa idea. Io sono convinto che la resistenza ucraina era legittima, in difesa delle famiglie e del territorio. Ma dobbiamo chiedere all’Europa di promuovere un dialogo, perché alla resistenza va fatta seguire la conciliazione".

Pensiero condiviso nel Pd?

"Certo. Letta ha detto che avremmo dovuto parlarne di più e con più coraggio".

Qualche giorno fa lei ha detto che il Pd è da resettare.

"Sì, ma non va sciolto. La fase congressuale significa ascoltare la società, gli operai ma anche gli imprenditori che difendono il lavoro, il terzo settore, i deboli. Non possiamo guardarci l’ombelico: le risposte non sono dentro di noi ma fuori di noi".

Cinque stelle o Calenda?

"Il problema delle alleanze non sussiste. Ora stiamo all’opposizione, non ci sono elezioni. E agli appuntamenti elettorali amministrativi ci possiamo alleare sulla base di chi condivide il nostro programma".

I 5 stelle puntano ai consensi della sinistra...

"Mah, sapevo che Fico fosse di sinistra, ma Conte ha sempre detto che non era né di destra né di sinistra. Ora si dice progressista, é una buona notizia, ma non ci dia lezioni su come occuparci degli ultimi, casomai facciamolo insieme".

Alla vostra Direzione è emerso Bonaccini che non ha parlato...

"Bonaccini dice saggiamente che non è la fase delle candidature ma della riflessione. Prima dei nomi si decide la direzione che dobbiamo prendere".

E qual è la direzione che deve prendere il Pd?

"Io sono, come Veltroni, per il partito che raccoglie le culture e la vitalità della società come nel progetto originale. Mi sono impegnato in politica nell’ottica di costruire un grande partito democratico. Se si abbandona quel progetto non mi sentirò più a casa mia. Se il Pd diventa la cosa che vuole D’Alema, non esiste piu. Sono eletto nel Pd, non abbandono il campo e appoggerò al congresso chi vorrà rilanciare il Pd e non chi vuole scioglierlo".