Sabato 20 Aprile 2024

La versione di Staino: "Sgarbi è geniale. Ma come ministro sarebbe un disastro"

"Lui e Morgan li vedrei bene consulenti del dicastero della Cultura. Sono personalità complesse e con una vanità spaventosa"

Sergio Staino con alle spalle Bobo, protagonista di tante strisce di successo

Sergio Staino con alle spalle Bobo, protagonista di tante strisce di successo

"Sgarbi ministro della cultura? Ma come sarebbe possibile! Ha una personalità straordinaria, è geniale, capace di grande innovazione, ma come ministro sarebbe un disastro. È troppo preso da sé stesso per capire gli altri". Sergio Staino, il padre del mitico fumetto di Bobo, è in questi giorni fianco a fianco del vulcanico Morgan, per il Premio Tenco al Teatro Ariston di Sanremo. E da lì ha assistito alla campagna per "Sgarbi for minister" lanciata, con tanto di appello alla Meloni, proprio dall’ex Bluvertigo.

Staino, che cosa direbbe Bobo di questo endorsement di Morgan per il successore di Franceschini?

"Direbbe quello che dico io, anche se lui è sempre più triste e sconsolato di me, che riesco a prendere tutto con più ironia e divertimento Mentre Bobo ci soffre, io ci rido".

E quindi, facciamo Sgarbi ministro?

"Ma per carità! Io sono amico di tutti e due, li adoro. Con Morgan poi lavoro insieme da tanto tempo, e anche con Sgarbi ho sempre avuto un buon rapporto. Sono fantastici, quando non combinano cazzate, e ne combinano tante, tutti e due".

Come dire, genio e sregolatezza.

"Esatto. Credo che siano due figure importanti per la contemporaneità, capaci di grandi innovazioni culturali, divulgativi e affascinanti ognuno nel suo settore".

E non basta per un ruolo al governo?

"Assolutamente no".

Perché?

"Perché sono politicamente disarmanti per quel che mi riguarda. Personalità complesse, dove la genialità si sposa con una vanità personale spaventosa. No, per fare il ministro occorrono altre qualità, serve una visione del mondo completa, capire che nel nostro Paese ci sono forze contrapposte con le quali bisogna rapportarsi, aspetti sociali e interessi collettivi da tener di conto. Sgarbi e Morgan non hanno idea su quali piani si muovano le relazioni politiche. Però sono due personaggi utili e importanti".

E che cosa ne potremmo fare?

"Mi piacerebbe che fossero chiamati in qualità di consulenti del ministero, per dare una mano a cogliere e coltivare i fermenti culturali di cui il nostro Paese ha bisogno. Diciamo che loro hanno le grandi utopie che mancano alla nostra classe politica".

Bobo come la prenderebbe?

"Più o meno come in una delle mie ultime vignette, dove la bambina gli domanda: voi da giovani volevate l’utopia al potere, e oggi? Oggi ci basterebbe l’utopia all’opposizione".

Lei condivide l’entusiasmo di Morgan per la quasi premier Meloni?

"No. L’ho conosciuta giovinetta a Roma quando lavoravo per l’Unità e qualche volta ci ho anche parlato. Mi aveva fatto l’impressione di una ragazza con una passione politica generosa, tanto da pensare “ma come abbiamo fatto noi della sinistra a perdere una giovane così entusiasta“. L’avrei vista bene nella vecchia Fgci. Mi era piaciuta anche dopo le elezioni, scegliere di non andare a fare gazzarre in piazza e iniziare subito a muoversi con serietà. E ho pensato: stai a vedere che questa leader della destra ci fa davvero il culo a noi della sinistra. Poi invece, viste le scelte per le presidenze del Parlamento, così tristi, direi che proprio non ci siamo".