Mercoledì 24 Aprile 2024

Renzi-Calenda, accordo a un passo: ma si litiga sui collegi

Azione vorrebbe avere la prelazione sulle grandi città. Sherpa al lavoro, domani potrebbe essere il giorno decisivo. L’ex ministro scherza: "Mi è già saltato un matrimonio, ora sono cauto"

Matteo Renzi e Carlo Calenda (Ansa)

Matteo Renzi e Carlo Calenda (Ansa)

11 agosto 2022 - Sono a un passo dal traguardo, ma tra Calenda e Renzi l’intesa ancora non c’è. Lo stillicidio continua. Lo scontro è sostanzialmente su collegi e candidature (si tratta sul 50 e 50, ma con lieve prevalenza di Azione sui collegi ‘pesanti’ delle grandi città, del Nord e del Lazio). Domani potrebbe esserci l’incontro decisivo, ma solo se i nodi saranno sciolti dagli sherpa che in queste ore stanno lavorando.

I leader sono fiducisi ma cauti. Andrà in porto questo matrimonio tra Azione e Italia Viva, tra Carlo Calenda e Matteo Renzi? "Mi è saltato un matrimonio pochi giorni fa, ma spero di sì", risponde Calenda al Tg4. "Abbiamo programmi molto comuni, abbiamo entrambi l’obiettivo di cercare di tenere Draghi a palazzo Chigi con una maggioranza fortemente riformista, apparteniamo allo stesso gruppo europeo. Adesso vediamo, però le cose stanno andando per il verso giusto, io sono scottato da un matrimonio saltato, quindi vado con grande attenzione". Ci sarà una lista unica? "Saranno presenti i loghi dei due partiti, stiamo lavorando a una lista unica, con i simboli dei due partiti, vediamo, sono le cose che dobbiamo decidere insieme". Calenda però vorrebbe i suo nome sul logo e preferirebbe liste separate.

Anche Matteo Renzi è cauto. "Il terzo polo – dice al sito della Stampa – c’è da tanto tempo, la domanda è se riusciremo a rappresentarlo in modo serio, abbiamo tempo fino a venerdì. Non abbiamo ancora concluso. Visto il teatrino deludente degli ultimi giorni, da cui sono stato fuori...aspettiamo. Io penso che domani dobbiamo vederci con Carlo Calenda e ci vedremo per decidere se è sì o no". "Le candidature e le liste – prosegue l’ex premier – sono le cose più facili. Io sono sempre ottimista e sempre prudente".

"Ci sono tutte le premesse – dice intanto Calenda a la 7 – . Io con Renzi ho governato quattro anni, abbiamo sempre litigato però le cose le abbiamo fatte". Ma chi guiderà il nuovo soggetto? "La leadership – osserva Renzi – è il tema finale di questo percorso uno, o tutti e due, dobbiamo fare un passo indietro. Su questo io non ho alcun problema, ma prima si deve decidere lo scenario. Io non sono una mammoletta. Dico che prima viene il progetto politico poi viene la generosità personale". Se del caso potrebbe anche rientrare in gioco il nome di Mara Carfagna come portavoce delle due liste. Lei ieri si è tirata fuori, ma se servisse un passo indietro delle due primedonne, lei è a disposizione. Ma prima va trovato un accordo che comporti il passo indietro dei due leader, che non è detto, anzi. I sondaggi lasciano il tempo che trovano, ma uno che di politica ne mastica come Renzi si dice ottimista. "Silvio Berlusconi – osserva – è il più bravo di tutti nei sondaggi. Quando stamattina l’ho visto attaccarci mi sono detto, occhio perché potremmo avere un risultato decisamente superiore ai sondaggi". Se si fa l’accordo, naturalmente.