Mediatore Crosetto: "Governo senza FI? Nessuno lo vuole fare. Giorgia non porta rancore"

Il co-fondatore di FdI: Berlusconi si è infilato in un braccio di ferro inutile su Ronzulli. Avrebbe potuto chiedere compensazioni di altro tipo. Giorgetti? Una persona preparata"

Guido Crosetto, 59 anni, fondatore di Fratelli d’Italia e braccio destro di Giorgia Meloni

Guido Crosetto, 59 anni, fondatore di Fratelli d’Italia e braccio destro di Giorgia Meloni

Roma, 16 ottobre 2022 - Guido Crosetto – a oggi presidente dell’Aiad, la federazione di Confindustria che rappresenta le aziende dei settori di aerospazio e difesa – non dà interviste da prima delle elezioni. È in auto. Cede solo perché ritiene che la leader di FdI, e sua amica personale, Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia l’hanno fondata insieme, nel 2012, loro due e Ignazio La Russa: era un partitino del 2%) sia sotto attacco, ma non la vede affatto sotto scacco.

La frase "non sono ricattabile" che vuol dire?

"Vuol dire avere a che fare con una persona totalmente libera, che prende decisioni in base alle sue convinzioni, che non ha soggezione verso nessuno. Né della potenza finanziaria, né di quella economica né di quella mediatica".

Il ricattatore si chiama Silvio Berlusconi?

"Lei non voleva dire ‘io non ricatto, tu sì’. Stava spiegando, e a tutti, che è una persona che non ha paura dei suoi interlocutori, né di minacce, ricatti. Se uno la minaccia, lei va avanti per la sua strada. Se una cosa non mi convince, non la faccio".

Il Cav scrive il bigliettino a favor di telecamera?

"Conosco Berlusconi da tanto tempo. Non fa queste cose: erano i suoi appunti, parlava con sé".

Il governo è appeso al destino della Ronzulli?

"Da parte di Berlusconi c’è stata una richiesta specifica, per la Ronzulli (la Salute, ndr) . Meloni ha ritenuto di scegliere un’altra figura. Potevano cambiare obiettivo e invece si sono infilati in un braccio di ferro, tra minacce, atti, gesti, voti, eccetera. Potevano chiedere compensazioni di altro tipo".

Quindi, la Ronzulli non farà parte del governo?

"Non lo faccio certo io, il governo. Non saprei".

FI potrebbe andare da sola, alle consultazioni?

"Nessuno vuol fare un governo senza FI o che non sia di centrodestra. Abbiamo visto, per anni, governi tra Lega e M5s, M5s e Pd, Lega-Pd-M5s. Vuole che ora non ne nasca uno di centrodestra? Vorrebbe dire farsi molto male. Non succederà. E neppure che FI vada da sola alle consultazioni".

Lo dice perché lei è ottimista di natura?

"C’è stato un atto di rottura forte, simbolico, al Senato, ma alla Camera tutto il centrodestra ha votato, compattamente, per Fontana. Dopo la lite, ci sarà la ricomposizione. Meloni non è una che porta rancore. È una donna forte e pragmatica. Il Paese ha tanti problemi. Non si può aspettare".

Giorgia e Matteo ora vanno d’amore e d’accordo?

"Sono due politici rodati e stanno affrontando i problemi in termini politici. Con responsabilità".

La Lega avrà più ministeri di FI?

"FI poteva avere tutte le soddisfazioni che voleva, ma ha fatto problemi solo su un nome. Meloni ha risposto: voglio le donne e gli uomini migliori".

Se ne deduce che il Cav ha proposto gli scarti?

"Berlusconi dovrebbe scegliere, per il governo, le persone con il metro con cui ha fatto fortuna nelle sue aziende: selezionando i migliori tra tutti".

Giorgetti al Mef sa di ripiego, dopo tanti rifiuti?

"Giancarlo è persona autorevole, preparata, che da vent’anni si occupa di problemi di bilancio, conosciuto a livello internazionale, uomo saggio. Un tecnico di livello che è anche un politico".

Ma la squadra di FdI sarà all’altezza?

"Non potrà che essere così. Meloni è una donna e una persona durissima, prima di tutto, con sé stessa. Non si perdona nulla, impara dagli errori, giudica prima quello che fa lei, poi gli altri. Chiede a sé stessa sempre di più. E non ha debiti da pagare verso nessuno. Sceglierà i più bravi".

I tecnici entrano ed escono, dal futuro governo…

"Meglio giudicare quando il governo sarà fatto. Leggo molte bufale. Abbiamo una sfida storica, davanti. Tecnici o politici, servono i più bravi".

La prima cosa da fare?

"Un decreto che intervenga sul caro bollette e il prezzo di gas ed energia per aiutare famiglie e imprese, stante le disponibilità di bilancio e Ue".

Due presidenti delle Camere su due hanno storie e posizioni ‘particolari’. Saranno super partes?

"Quando diventi presidente di una Camera, sei il presidente di tutti, anche di chi è più lontano da te e non solo lo rispetti, ma lo rappresenti anche. Il centrodestra ha un forte senso delle Istituzioni".

Non teme che i diritti civili verranno calpestati?

"La più grande compressione dei diritti c’è stata durante il Covid e io, da pro-vax, mi sono battuto per difendere i diritti di tutti. Il centrodestra non farà mai una legge per consentire l’utero in affitto ma non farà mai leggi contro la libertà sessuale, la libertà di amare, i diritti delle persone Lgbtq".

Ma lei sarà ministro?

"È l’ultimo dei miei pensieri. Non passo un solo secondo a chiedermi se farò il ministro. Quando sento la Meloni, non parliamo di questo. Se il futuro premier riterrà che possa essere in qualche modo utile, servendo l’Italia in qualche ruolo, me lo dirà e, a quel punto, mi porrò il problema a mia volta. Ma sto benissimo anche fuori dal governo".