Grillo, aut aut a Conte: se deroghi su doppio mandato lascio M5s. L'ex premier smentisce

Da qui alle prossime 48 ore il nodo andrà sciolto e venerdì si dovrà prendere una decisione. Conte aveva detto che il doppio mandato "non è un diktat". Letta: "Nostro programma è Italia 2027"

Giuseppe Conte e Beppe Grillo (Ansa)

Giuseppe Conte e Beppe Grillo (Ansa)

Roma, 27 luglio 2022 - Beppe Grillo è pronto a tutto pur di difendere la regola del doppio mandato, fino ad arrivare a minacciare l'addio dalla sua creatura politica, il M5S. Il garante avrebbe lanciato l'aut aut al leader del Movimento, Giuseppe Conte, minacciando di abbandonare la nave - in una telefonata avuta nella serata di ieri, secondo quanto riporta l'agenzia Adnkronos - se una delle regole auree del Movimento verrà aggirata: "Se deroghi al secondo mandato dovrai fare a meno di me, lascio il Movimento 5 Stelle", l'affondo del fondatore. Pronta la risposta del leader M5S: "Tra me e Beppe Grillo non c'è stata nessuna telefonata ieri sera. Smentisco categoricamente tutte le indiscrezioni in merito a un suo aut aut su questioni interne al Movimento. Abbiamo di fronte una grande battaglia da combattere tutti insieme per il Paese, guardiamo uniti nella stessa direzione''.

Ieri sera, Conte, ospite su Rai3, aveva detto che il doppio mandato "non è un diktat: Grillo ha sempre sostenuto questo principio e io condivido il suo fondamento. Siamo in situazione complicata, una fase in cui alcune esperienze gioverebbero molto al Movimento. Stiamo discutendo, scioglieremo la riserva a breve".

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Da qui alle prossime 48 ore il nodo andrà sciolto, tra domani - con il rientro di Conte a Roma - e venerdì una decisione verrà presa. Ma la posizione del fondatore e padre nobile del Movimento resterebbe granitica, contrario anche alla micro-deroga, caldeggiata dall'ex premier, che salverebbe appena 4-5 fedelissimi.  Conte, stando alle voci interne del Movimento, non avrebbe nessuna intenzione di andare allo scontro con Grillo, ecco perché le possibilità di arrivare a una 'eccezione' sarebbero ridotte al lumicino, mentre sale lo sconforto dei parlamentari con due mandati alle spalle.

"Il simbolo è di Grillo, anche se Conte dovesse decidere di rompere - e non lo farebbe mai - andremmo a sbattere. È Grillo che ci lascia senza M5S, non il contrario", ragiona un big pentastellato con l'Adnkronos.  Nel confronto che Grillo e Conte avranno nelle prossime ore c'è inoltre, tra le questioni da dirimere, anche quella delle parlamentarie, ovvero la selezione dal basso che da sempre ha contraddistinto le candidature in casa M5S. I tempi stringono ed è complicato metterle in piedi, anche se da Statuto - articolo 7, lettera A - sono previste.

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Letta: "Dopo voto sole o luna, no terze strade"

Il segretario del Pd, Enrico Letta ha detto, alla presentazione del libro di Gianni Cuperlo, Rinascimento europeo: "Questa legge elettorale una maggioranza la darà e un governo ci sarà, ma può essere di un tipo o dell'altro: sole o luna. Non ci sarà una terza strada che consentirà di fare chissà cosa, o vincono gli uni o gli altri". "La sinistra è il Pd - ha aggiunto - a tutti quelli che discutono su dov'è la sinistra dico: la nostra ambizione è di essere il più grande partito ambientalista in Europa e in grado di dare delle risposte forti a chi vuole un futuro di progresso". 

Poi parlando della campagna elettorale: "Le prossime elezioni sono il tappone dolomitico tutto in salita, per noi sono una sfida incredibile e incredibilmente affascinate, difficile, da affrontare con passione e scientificità, dobbiamo sapere che non dobbiamo lasciare nulla al caso, che serve competenza, che dobbiamo scegliere bene i temi e le strategie per applicare la legge elettorale". "Il nostro programma sarà Italia 2027, per raccontare quale sarà l'Italia del 2027 con progetti su società, diritti, ambiente". "Abbiamo dovuto anticipare i tempi, ma la partita la giochiamo e la giochiamo fino in fondo".