Elezioni, una lettera al giorno: H come 'House of Dragon'

Il governo è caduto ma le politiche draghiane potrebbero continuare. Europa, Alleanza atlantica, rigore nei conti, no a scostamenti di bilancio. Anche Giorgia Meloni l'ha fatto capire. Siamo ancora nella "House of Dragon"

Il logo di 'House of Dragon'

Il logo di 'House of Dragon'

“Fuoco e sangue, è questo il motto di casa Targaryen. La grande stirpe dell’antica Valyria non è mai venuta meno a queste due parole, in grado suggellare la loro storia dall’inizio alla fine; l’immensa potenza dei draghi si mescola ai complotti di palazzo, all’amore e al tradimento…” No, non è uno scherzo. La citazione dalla popolarissima serie tv "House oh Dragon" (ossia la casa del drago, o dei Draghi)  è degna di questa campagna elettorale, che sembra davvero una puntata dell’ultima serie ‘cult’ di Hbo (l’emittente tv Usa che la trasmette), dove sono appunto i 'Draghi' a dettare ancora l’agenda. Con una suggestione che circola nei palazzi della politica, anche se smentita dai diretti interessati. E cioè che, tra Mario Draghi, presidente del consiglio uscente, e Giorgia Meloni, premier forse entrante a Palazzo Chigi, sia stato siglato una sorta di ‘patto’ per dare una prosecuzione naturale alla linea di governo impostata dall’ex presidente della Bce per non perdere - soprattutto - il denaro del Pnrr. Ecco, la "House oh Dragon".  

E sono le dichiarazioni dei ‘colonnelli’ della Meloni a dare il segno che qualcosa c’è dietro le apparenze del muro contro muro. “Per affrontare il caro bollette, prima di invocare altro debito e dare bonus, bisogna esplorare un ventaglio di possibilità. È una posizione impopolare? Il nostro partito non insegue il voto di protesta e il populismo”. Mai e poi mai direste che a parlare è un esponente di peso di Fratelli d’Italia, cioè Giovanbattista Fazzolari, senatore e responsabile Programma del partito. “Fare debito è l’extrema ratio” ha affermato. Le parole di Fazzolari, però, non sono una nota fuori posto dell’orchestra meloniana. A parlare è stato anche il responsabile economico del partito, Maurizio Leo, molto ascoltato dalla Meloni in materia di bilancio. "Sul no allo scostamento di bilancio noi di Fratelli d’Italia siamo d’accordo con il premier Draghi. Evocherebbe gli appetiti da parte dei fondi speculativi". 

Insomma, i meloniani non hanno problemi a sostenere un intervento dell’esecutivo uscente sul caro bollette. Ma se da un lato Lega e Forza Italia, tramite le parole pronunciate da Salvini e Tajani, aprono ad uno scostamento, Meloni ha mandato un segnale inequivocabile: “Sui conti pubblici FdI sta con Draghi”. 

Eccovi, dunque, la 'casa dei Draghi' in salsa nostrana ed elettorale; verso Draghi massimo rispetto istituzionale, nessun attacco diretto, niente risentimenti. Perfino sostegno. Insomma, ci sia avvia verso una Meloni prossima custode rigorosa dei conti pubblici italiani? Davvero, come in una puntata di House of Dragon tutto può accadere, anche che un ‘drago’ si faccia cavalcare da una bionda amazzone, ma senza scomodare casa Targaryen…

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