Giorgia Meloni e le citazioni di Tolkien: da 'Il Signore degli anelli' ai campi Hobbit

La passione della leader di Fratelli d'Italia per la saga dell'autore inglese e la condivisione di un mondo di ideali puri come il senso della comunità chiusa ma eletta, la disponibilità gli uni verso gli altri, bene contro il male, i pochi contro la maggioranza

Giorgia Meloni e la passione per Tolkien

Giorgia Meloni e la passione per Tolkien

Roma, 27 settembre 2022 - Il tweet della sorella Arianna che fa riferimento a Sam e Frodo (i due protagonisti de 'Il Signore degli anelli'), la citazione sul palco di piazza del Popolo di un passaggio chiave della celebre trilogia ("Verrà il giorno della sconfitta ma non sarà questo giorno"), la stessa Meloni che saluta la vittoria con la medesima frase: "Non è questo il giorno della sconfitta". Negli ultimi giorni, il crescendo di Fratelli d’Italia verso palazzo Chigi è stato tutta una citazione di epica tolkeniana, al punto che viene la curiosità di chiedersi che cosa ci sia dietro alla passione di Giorgia Meloni e dei suoi Fratelli per la saga dell’autore inglese John Ronald Renuel Tolkien, autore della celeberrima serie degli Hobbit e de 'Il Signore degli anelli'. Uno dei libri più ventuti nella storia della letteratura (si parla di oltre 150 milioni di copie in tutte le lingue del mondo), di tre film premi Oscar e ultimanente anche della serie tv avviata su Amazon a inizio settembre.

Il Signore degli Anelli
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In realtà la passione dei movimenti giovanili di destra per Tolkien non è iniziata oggi, ma risale per lo meno a inizio degli anni Settanta. Un fenomeno tutto e solo italiano, che a suo tempo fece infuriare non poco lo scrittore inglese, scocciato di vedere accostato il suo nome a movimenti che in qualche modo si portavano in eredità regimi contro cui lui aveva combattuto (aveva servito come ufficiale della seconda guerra mondiale). I fenomeni giovanili della destra vedevano nella saga tolkeniana una serie di richiami alla loro esperienza politica.

Il Signore degli Anelli
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Il racconto di una piccola comunità di hobbit (gente in teoria ai margini) che vivevano in una 'terra di mezzo' (quindi rifiutati, come loro si sentivano dalla società politica ufficiale) ma che condividevano in piena armonia ideali purissimi, e per quelli erano disposti a battersi. Il senso della comunità chiusa ma eletta, la disponibilità gli uni verso gli altri, la disponibilità a immolarsi per gli ideali e i valori antichi. Il bene contro il male, i pochi contro la maggioranza. La comunità che non è la comune di matrice sinistrorsa, perché è comunque uin gruppo che risponde a una gerarchia. Gli hobbit accettano di svolgere la loro missione purificatrice, di mettere a rischio la loro vita per salvare l’umanità anche quando i giganti del male sono più grandi e più pericolosi. Frodo e Sam contro il cattivo Sauron simboleggiavano la loro comunità contro la società accettata dai più.

Il Signore degli Anelli
Il Signore degli Anelli

Più in generale il mondo antico degli hobbit è un richiamo ai miti nordici tipici del romance, quindi dei riti esoterici che si contrapponevano al laicismo di origine illuminista. Romanticismo contro razionalismo. La terra incontaminata degli hobbit contro la società corrotta. Poi ci sono il coraggio, la sfida, l’ardimento, la fedeltà. Tutti temi che la destra di quegli anni, e forse di sempre, ha sempre sentito come propri e che prioprio in quel tempo ricordò nella celebre esperienza dei 'Campi Hobbit', i campi dove i giovani dei movimenti di destra si ritrovavano e discutere di politica. Giorgia Meloni partecipò agli ultimi (quelli che furono fatti a inizi anni Novanta) che in reatà furono un po’ diversi da quelli storici di fine anni Settanta. Ma che in lei hanno lasciato un segno indelebile.