Flussi elettorali Politiche 2018-2022: così Fratelli d'Italia ha fagocitato la Lega

Il partito di Giorgia Meloni sottrae al Carroccio il 40% dei suoi voti. Il Terzo polo pesca un po' ovunque, sui Cinque Stelle pesa soprattutto l'astensione

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Giorgia Meloni e Matteo Salvini

Fratelli d'Italia sottrae alla Lega il 40% dei suoi voti, ma ne sottrae anche a Forza Italia e M5s. La Lega oltre a perdere elettori in direzione di Fdi, ne cede un quinto verso l'astensione. Il Pd conferma l'ampia parte dei suoi elettori e prende anche qualcosa dal M5s, cedendo tuttavia una parte dei propri in favore del Terzo polo, di +Europa e dell'astensione. Oltre un terzo di quanti votarono nel 2018 M5S si è ieri astenuto, mentre altri hanno votato Fdi e Pd..

Sono questi i principali dati dello studio dei flussi elettorali tra le elezioni del 2018 e quelli di ieri, realizzata per l'Ansa da Swg. Nel report si evidenzia il balzo in termini percentuali e in termini di voti assoluti del partito di Giorgia Meloni, che balza dal 4,3% al 26,1%. Dei circa 7,2 milioni di voti ottenuti da Fdi ieri, il 16% viene dalla conferma dei propri elettori del 2018; un altro 50% dagli altri partiti di centrodestra, e in particolare il 30% che votava Lega e il 20% che votava Fi; infine il 17% proviene da M5s e un ulteriore 17% dall'astensione.

Viceversa prendendo i voti in uscita dal partito del centrodestra che ne ha persi di più, Swg osserva che dei 5,7 milioni di elettori che scelsero il partito di Salvini solo il 29% ha confermato tale scelta; il 40% ha optato per Fdi, il 21% si è astenuto, il 4% ha votato il Terzo Polo e un residuo 6% ha scelto altri partiti. Per quanto riguarda Forza Italia, il 36% dei 4,5 milioni di elettori del 2018 ha confermato ieri la propria scelta per il partito di Berlusconi, mentre il 37% ha preferito Fdi. Un altro 19% si è astenuto, mentre il 4% ha optato per il Terzo Polo e un altro 4% si è indirizzato al Pd.

Venendo al partito di Enrico Letta, il 68% dei 5,3 milioni di voti ottenuti ieri, proviene da elettori che nel 2018 votarono per il Pd; il 10% da elettori di altri partiti di centrosinistra (il 5% da Leu); il 15% da elettori di M5s, il 10% dall'area dell'astensione e il 4% d partiti di centrodestra. Infine il report di Swg analizza M5s, che è il partito che ha perso il maggior numero di voti. Dei 10,7 milioni di cittadini che nel 2018 scelsero il movimento, la fetta più grande, il 36% si è ieri astenuta, mentre solo il 30% ha confermato la scelta di quattro anni fa. Il 14% si è indirizzato su Fdi e il 10% sul centrosinistra (di cui il 7% sul Pd), mentre un restante 10% ha scelto altri partiti. È però profondamente modificata la collocazione politica dell'elettorato pentastellato: quest'anno il 49% si dichiara di sinistra, mentre nel 2018 solo il 29% si dichiarava tale, mentre il 44% non si collocava (questi ultimi quest'anno sono scesi al 31%). Gli elettori di destra scendono dal 12% al 4% mentre quelli che si dichiarano di centro salgono leggermente, dal 15 al 16%.