Fini: "Pdl fu un errore. Su FdI Meloni e La Russa avevano ragione e torto io"

L'ex segretario di An: "Io ispiratore di Giorgia? No, non ha bisogno". E su Berlusconi...

Roma, 30 ottobre 2022 - "Il Pdl è stato un errore imperdonabile, non lo perdono a me stesso. Era nato il Pd e credevamo nel bipolarismo,  pensavamo fosse naturale dare vita a un rassemblement della destra, ma quel movimento finì come finì". Così Gianfranco Fini, ospite a "Mezz'ora in più" su Rai3, si racconta e ritorna sull'avventura che nel 2009 lo portò a fondare insieme a Silvio Berlusconi il Popolo delle Libertà. Il neopartito di centrodestra avrà breve vita e dopo quattro anni verrà sciolto, decretando da una parte il rilancio di Forza Italia e dall'altra la fine di Alleanza Nazionale.

Su Fratelli d'Italia hanno avuto ragione Meloni e La Russa e torto io

E' il 2013 e a quel punto "Meloni e La Russa non mi seguono quando vengo estromesso dal Popolo delle libertà", racconta ancora l'ex segretario di An. Poi escono e "danno vita alla casa della destra, cioè a Fratelli d'Italia. Non ci credevo, ora devo dire he avevano ragione loro e torto io, ammette Fini.

Gianfranco Fini e Giorgia Meloni
Gianfranco Fini e Giorgia Meloni

Su Giorgia

"Il fatto che FdI abbia raccolto più voti di quelli messi insieme da Forza Italia e Lega mette in agitazione gli alleati che hanno il diritto di rimarcare la loro identità. Meloni quindi dovrà essere paziente e tenere insieme gli alleati, agendo sulla base di proposte condivise. Do per scontato le fibrillazioni", ha aggiunto. "Meloni, mi viene più spontaneo dire la presidente, è in una posizione di centralità, questo non è un governo di centrodestra ma di destra-centro", ha spiegato. "Io ispiratore della Meloni? No, Meloni non ha bisogno di essere ispirata. Ho detto alla stampa estera" che "la realtà italiana della destra è un po' diversa da come veniva loro raccontata. Dissi che avevo votato per  Meloni e lo confermo".

La fiamma tricolore

"Vogliamo fare una rapida ricerca d'archivio? Vediamo il simbolo del Movimento sociale italiano, quello di An, quello di FdI. Il simbolo di Fdi non è il simbolo del Msi ma di An. La richiesta della sinistra di eliminare lafini pdl "Perche' non lo avete detto a me, quando sono stato considerato da sinistra, in modo esagerato, un vero democratico, uno che ha rotto col passato? Non c'e' dubbio che la scritta Msi che richiamava Rsi (Repubblica sociale italiana, ndr) non c'e' piu'", ha ricordato Fini.

Su Berlusconi

"Berlusconi ha una fortissima personalità e io ne sono buon testimone, lo dico senza acrimonia - dice ancora Fini -. Ora prende atto che non è più il dominus, che non ha più lo scettro, che è in mano a una donna e per giunta una donna che non viene dalla mitica trincea del lavoro, dalla società ma che ha masticato pane e politica fin da ragazzina e questo per Berlusconi non è mai stato un titolo di merito".  Al tempo stesso l'ex presidente della Camera e fondatore di Alleanza nazionale spiega che "Berlusconi non è un irresponsabile, basta vedere i ministri di Fi, penso a Tajani, che danno ampia garanzia di continuità nell'azione di governo". Del resto, ha sottolineato ancora l'ex alleato del cavaliere, Berlusconi i sondaggi li guarda, ha capito che alcune fibrillazioni danneggiano soprattutto Forza Italia".

Lotta al Covid

"È meglio che rimangano le mascherine obbligatorie negli ospedali", spiega Fini. Una posizione, quella dell'ex segretario, diametralmente opposta all'orientamento del governo che sembra intenzionato ad abolire qualsiasi limitazione.

Sui diritti civili

"I diritti civili è una materia molto importante e delicata, soprattutto quando si agisce sulla famiglia e l'orientamento sessuale, che sono argomenti divisivi e importanti. Attenzione su alcuni provvedimenti, il ministro Roccella non la conosco, vedremo cosa farà, l'importante è che abbia detto che la legge 194 non si tocca, ma è una delle parlamentari che promise di promuovere - poi non lo fecero - i referendum per abrogare le unioni civili. Quindi c'è qualche necessità di dire piano, soprattutto se agisce il governo. La mia opinione è che su queste questioni il governo, i governi, farebbero molto meglio a dire è il Parlamento che si deve occupare di questo".