Giovedì 18 Aprile 2024

Festa dell'Unità di Bologna 2022: "Che bello votare contro Sgarbi"

Cronache dalla festa no-logo del Pd. Tra crescentine e tortelli, viaggio con i militanti che si consolano per i sondaggi non positivi. Bandite le bandiere (causa par condicio) restano almeno i manifesti

Enrico Letta alla Festa dell'Unità di Bologna (FotoSchicchi)

Enrico Letta alla Festa dell'Unità di Bologna (FotoSchicchi)

Si canta 'Bella Ciao' alla Festa dell'Unità di Bologna, spogliata dai simboli di partito, su bandiere, vessilli e stand della storica kermesse del Parco Nord, per effetto della decisione del prefetto di chiedere il rispetto totale della par condicio in vista delle urne del 25 settembre. L'apertura della Festa però non ha battuto ciglio di fronte alle restrizioni, il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, è stato appunto accolto dal canto simbolo della sinistra italiana e abbracciato dai volontari che dietro ai fornelli non hanno smesso un minuto di friggere crescentine e preparare tortellini e tagliatelle al ragù. Il richiamo di Letta “al rosso o nero”, al voto contro le destre “per evitare al Paese la bancarotta”, hanno risposto i militanti dai ristoranti non senza alcune perplessità sulle scelte compiute del partitone. “Un peccato non essere più alleati con il Terzo Polo e con il Movimento Cinque Stelle – spiega Violetta fuori dal ristorante 'Cento Passi' -, ma a questo punto dobbiamo fare sì che il Pd diventi il primo partito".

L'ombra di Giorgia Meloni è ben presente anche alla Festa. "La Meloni è all'avanguardia in questo periodo - spiega Dino Fini all'Osteria Partigiana, quella che ha accolto Letta con 'Bella Ciao' -, sono preoccupato per il risultato finale e non sono convintissimo della scelta compiuta dal Pd sulle liste. Ma non dobbiamo mollare”. Stefano Cavallini, sempre dall'Osteria Partigiana sotto le bandiere dell'Anpi (quelle sono ben presenti, al pari di quelle di Libera, dell'Europa e della Pace) la ribalta. "Voterò per far sì che il Pd diventi il primo partito. E poi ci sono tanti bei giovani, dalla Schlein alla Cuppi, dobbiamo credere nella spinta progressista del Pd". Al ristorante ‘Castelli’ invece c’è Franca Lolli da Sasso Marconi. "Va bene anche Casini se dobbiamo battere la destra", dice facendo riferimento alla candidatura dell'ex presidente della Camera all'uninominale del Senato per il centrosinistra. Nessuno qui soffre per le bandiere, o quasi. "Io invece sono dispiaciuta tanto, c’è spaesamento", obietta Fiorina. Più avanti tra i ristoranti del boulevard principale si incontrano Tonino Minelli e Bruno Righi. "Siamo di sinistra. Casini? L’unica cosa che ci consola è che possiamo votare contro Sgarbi. Il divieto per le bandiere? Scelta incomprensibile, ma la accettiamo come accettiamo Casini". Amilcare invece crede nel centrista: “Casini è uno di noi”. Non può non spuntare poi il ‘topic’ Bonaccini, il governatore emiliano-romagnolo scalda alcuni cuori rivolti al futuro. "Bonaccini è più concreto di Letta", mormora qualcuno. Ai ’Centro Passi’ Federico Federici non ha dubbi: "Bonaccini è eccezionale, lo seguirei ovunque». Aria di congresso. Infine la trattoria Toscana, ristorante privato, che in barba alla par condicio schiera sui muri: Togliatti, il Che, Berlinguer, Fidel Castro. Il titolare Emanuele Navoni: «Ho arredato il locale come se fosse casa mia, nessuno mi ha detto nulla. Simboli di partito non ce ne sono, al massimo vecchi manifesti elettorali, qui noi rispettiamo tutti".

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La Festa del Pd proseguirà fino al 18 settembre, senza simboli elettorali, ma con diversi dibattiti interessanti, si andrà dai diritti alla politica internazionale, ci saranno un collegamento con Patrik Zaki, tavole rotonde con Virginio Merola e Pierluigi Bersani, approfondimenti anche sulla stagione di Mani Pulite con ospite Gherardo Colombo. L'obiettivo è quello di fare 'buona politica', dribblando le pastoie delle prescrizioni prefettizie. Le giornate politiche proseguiranno con appuntamenti anche fissati dagli avversari, domani 27 agosto sarà la volta di Vittorio Sgarbi che in città presenterà la sua candidatura (all'uninominale del Senato, per il centrodestra, contro Pier Ferdinando Casini) assieme all'ex grillino Giovanni Favia. Appuntamento anche al Savoia Regency Hotel per Forza Italia, che domani presenterà la sua squadra elettorale. Matteo Salvini invece presenterà le liste emiliano-romagnole a Bologna il 2 settembre, mentre si attende di sapere quando atterrerà sotto le Torri Giorgia Meloni. Infine il Terzo Polo, Carlo Calenda durante un tour in città ha annunciato che tornerà a Bologna il 16 settembre. "E io ve lo dico: Stefano Bonaccini, nel segreto dell'urna, voterà il Terzo Polo"