Giovedì 18 Aprile 2024

Elogio della saggezza

Ma siamo sicuri di fare un servizio al paese facendo a meno tra i banchi parlamentari di certe figure di riferimento, in tutti gli schieramenti? Davvero qualche oscuro giovanotto è meglio di Casini, Fassino, Bossi, Tabacci?

Pier Ferdinando Casini (Ansa)

Pier Ferdinando Casini (Ansa)

La sciagurata retorica dell''uno vale uno' ha una declinazione anche in salsa giovanilista. Della serie, "via i vecchi bacucchi dal parlamento per far posto ai giovani", oppure, quella più sottile, "la politica si può fare in tanti modi, anche fuori dal parlamento". Corollario: non c’è bisogno che i 'vecchi' sedano tra gli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama. Questione antica, invero, riproposta adesso quando tra i tanti mood di tendenza c’è quello del 'ricambio', e di cui si è parlato nel momento sono riemerse le ipotesi di ricandidature di personaggi non certo di primo pelo, da Casini, a Fassino, a Bossi e Tabacci. 

Certo, il ricambio serve. Certo, è verissimo che la politica si fa anche fuori dal parlamento (due degli ultimi tre presidenti della repubblica non erano parlamentari al momento dell’elezione, come pure gli ultimi due presidenti del consiglio all’atto della nomina, e pure adesso). Ma è indubbio che le aule parlamentari restano il luogo principe dove si esplicita la volontà popolare, e dove il dibattito tra le forze politiche assume il carattere più solenne. Siamo quindi sicuri di rendere un servizio alla democrazia, e al Paese, facendo 'forzosamente' a meno di figure di riferimento in tutti gli schieramenti per far posto a oscuri giovanotti venuti dal nulla solo perché la carta di identità parla per loro?

Ci sono infatti momenti in cui nella vita parlamentare, anche nel semplice dibattito d’aula, una parola di saggezza è indispensabile, quella parola che illumina perché pronunciata alla luce dei tanti precedenti, del fiume di eventi che sono capitati e che offrono sempre motivo di insegnamento. Le aule parlamentari sono la frontiera della democrazia, in cui si prendono decisioni definitive, e forse alcune figure di riferimento, in tutti gli schieramenti, gente che sa quello che dice, sono ancora indispensabili.