Elisabetta Casellati alle Riforme: la fedelissima di Silvio sul dossier presidenzialismo

Scoperta dall'ex doge Galan, è stata la prima donna presidente del Senato

Roma, 21 ottobre 2022 - Maria Elisabetta Alberti Casellati è la nuova ministra delle Riforme, dicastero che le consentirà, su impulso del nuovo Esecutivo, di essere promotrice della riforma costituzionale sul Presidenzialismo, tanto cara a Giorgia Meloni ma anche a Berlusconi. E - forse - anche alla legge Severino, in accordo con il neo ministro della Giustizia, Carlo Nordio, un passaggio che Berlusconi considera una priorità per evitare - nel caso di condanna definitiva al processo Ruby tre - di decadere da senatore.

La Casellati arriva al ministero delle Riforme dopo essere stata la prima donna della storia a ricoprire la seconda carica dello Stato e aver sfiorato la Presidenza della Repubblica. Fedelissima di Berlusconi, a cui deve il suo ingresso in politica fin dalla fondazione di Forza Italia nel 1994, dove ha ricoperto vari incarichi, ha fatto parte del Csm per due anni come membro laico in quota Forza Italia. La vicinanza al Cavaliere

L’ha convinta a scendere in campo più volte a sua difesa nelle vicende giudiziarie che lo hanno riguardato, anche per il caso Ruby ("un'ingiustizia ad personam”, disse). 

Nel governo, ha ricoperto i ruoli di sottosegretario alla Salute e alla Giustizia in tre legislature. Casellati tiene molto al suo look; sempre elegante, mai il trucco fuori posto (“Non potrei mai uscire senza eyeliner”), ribrezzo verso “unghie lunghe e bocche colorate”, scelta del tailleur quotidiano adatto all’occasione, come quello nero funereo nel giorno in cui si votò la decadenza a Berlusconi da senatore. “Panzer in Vuitton”, l’hanno soprannominata i detrattori, anche per via del suo carattere inflessibile, determinato, per nulla avvezzo alla mediazione e con posizioni forse troppo nette su aborto, case chiuse (è a favore),unioni civili (è contro). Scoperta dell'ex doge Giancarlo Galan caduto in disgrazia per le vicende del Mose, in 20 anni di Aula ha sempre presidiato i banchi del centrodestra per non far mancare il numero legale, “quando tutti erano sulle spiagge di Ponza o in barca al largo di Cavallò”. Lei, è noto, preferisce Cortina, ma non disdegna la Sardegna.