Elezioni 2022, una lettera al giorno: N come Nato

L'alleanza atlantica e il tema sanzioni alla Russia dividono i partiti

Il segretario generale della Nato Jeans Stoltenberg (ANSA)

Il segretario generale della Nato Jeans Stoltenberg (ANSA)

Roma, 10 settembre 2022 - Nato. Perché tutto è cominciato, in fondo, così. Con un crescendo sulla possibilità che l’Ucraina, ex-territorio sovietico, entrasse a far parte della Nato. Un fatto che per Putin avrebbe voluto dire avere “il nemico alle porte” e questo ha determinato l’esplosione del conflitto. Poi, certo, la situazione è diventata altro, ma sullo sfondo la questione Nato è ancora molto delicata. Ne sono testimonianza le reazioni che ha destato la richiesta (e il relativo ingresso) nell’alleanza di Finlandia e Svezia proprio a scopo difensivo sui territori del confine più a nord dei due Paesi, a pochi chilometri in linea d’aria da San Pietroburgo, ma il tema Nato è oggetto di divisione anche della campagna elettorale nostrana. Ed è tutto collegato alla questione delle sanzioni, tornato in scena con prepotenza con le dichiarazioni di Salvini a Cernobbio. Diversa, invece, la posizione della Meloni, ma soprattutto l’idea che ha il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, sulla posizione dell’Italia anche dopo l’uscita di scena di Draghi. "Noi vogliamo un'Italia saldamente nella Nato - ha detto - questo non ci impedisce di lavorare per un'Alleanza più equilibrata, che sia protagonista di pace, sicurezza e stabilità mondiale e che tenga a bada certi avventurismi tipici dei Democratici americani. I Balcani occidentali sono un'area strategica per l'interesse nazionale italiano, la Serbia è un Paese amico, candidato all'adesione all'Ue e da sempre in relazioni strette con la Russia. Polarizzare la situazione in quell'area rischia di portare a scenari inimmaginabili e bisogna evitarlo a tutti i costi, abbiamo bisogno di unire e di non lasciare nessuna nazione europea nell'orbita di Mosca”. Un’analisi che, tuttavia, termina con uno scenario raggelante. "L’inverno sarà duro", ha specificato Stoltenberg, e "l'Europa pagherà un prezzo per il sostegno all'Ucraina, in conseguenza delle sanzioni”, ma "dobbiamo però capire - ha prosegue - che non c'è alternativa al nostro sostegno a Kiev, ma il prezzo che pagheremmo se non avessimo sostenuto l'Ucraina e la Russia vincesse, sarebbe molto più alto". Forse. Intanto ci prepariamo ad un inverno a lume di candela.