Giovedì 18 Aprile 2024

La parabola Di Maio. Via dai social dopo il ko. Ma spera di fare l'assessore

Effetto elezioni. Spariti i profili (seguitissimi) su Facebook e TikTok del ministro non eletto Le voci di grandi manovre per entrare in giunta con l’ex nemico De Luca

Luigi Di Maio all’arrivo a Napoli (Ansa)

Luigi Di Maio all’arrivo a Napoli (Ansa)

Napoli, 1 ottobre 2022 - Giggino di Maio abbandona la dimora virtuale e si mette a caccia di una casa vera. Dopo il flop elettorale – il suo Impegno Civico ha incassato la miseria di 169.165 voti in tutta Italia, con un deprimente 0,60% – l’ex ministro degli Esteri, oltre a preparare gli scatoloni per l’addio alla Farnesina, fa due mosse importanti. La prima riguarda la cancellazione da Facebook e TikTok. La seconda – dai risvolti clamorosi – è il tentativo di accasarsi in Regione Campania, alla corte di "re" Vincenzo De Le Luca, fino a qualche anno fa acerrimo nemico.

Andiamo con ordine. Il profilo del politico di Pomigliano d’Arco ieri è scomparso da tutti i social, come se fosse stato inghiottito dall’armadio magico delle ‘Cronache di Narnia’. La pagina dell’ex capo politico dei Cinquestelle, che contava oltre 2,4 milioni di followers, è sparita e il suo staff tace. Chiuso anche il profilo di TikTok, mentre resistono quelli di Twitter e Instagram. Per la verità erano stati tantissimi i veleni vomitati sulla pagina del ministro dopo la débâcle elettorale. Gli insulti degli hater potrebbero celarsi dietro la decisione di cancellare la pagina, e uno di questi potrebbe aver ‘trollato’ il profilo fino a renderlo inservibile. Tutto questo potrebbe aver spinto Di Maio a una pausa, visto che un profilo con 2,4 milioni di seguaci ha anche un valore economico.

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Nel mondo reale, invece, la notizia più spiazzante potrebbe essere l’ingresso di Di Maio nella squadra del governatore della Campania, Vincenzo De Luca. In realtà a inizio estate, prima che ci fosse la disfatta, De Luca aveva teso una mano a Di Maio e al suo nuovo partito. In vista del rimpasto, che dovrebbe concretizzarsi nelle poche settimane, il presidente della giunta regionale campana aveva preso in considerazione la possibilità di imbarcare Valeria Ciarambino, consigliera regionale e fedelissima di Di Maio. L’ex grillina, anche lei di Pomigliano, nella scorsa legislatura regionale aveva condotto un’opposizione né accomodante né consociativa verso il governo regionale. Poi le cose erano cambiate con la nascita del "partito dell’ape" (il simbolo di Impegno civico). Il ministro degli Esteri, intervenendo a Ischia, si era sperticato in elogi verso De Luca e fatto sfoggio di moderazione. "A differenza della stagione che abbiamo vissuto qualche anno fa, e della quale sono stato protagonista, adesso cercare sempre di sentirsi diverso da qualcun altro non funziona più. Oggi è il tempo della responsabilità".

Musica per le orecchie dell’inquilino di Santa Lucia, un’abiura che De Luca aveva sempre preteso dai grillini. "Se Di Maio parla di concretezza, di rifiuto della demagogia, se ricorda che ‘uno non vale uno’, possiamo collaborare, meglio tardi che mai". Il flirt che aveva come obiettivo, la "promozione" dei collaboratori del ministro (tre consiglieri regionali). Ora però il quadro è mutato, ed è lo stesso Di Maio ad essere a caccia di una poltrona. Ciarambino e Giggino non sono però intercambiabili, non sono la stessa cosa. La prima è una consigliera eletta per due volte, il secondo è un "trombato" che rischia di oscurare il restyling del governatore.

L’idea di De Luca è di comporre un gruppo solido e fedele come una testuggine romana, capace di affrontare la difficile navigazione che presume di avere con il governo di centrodestra. Non solo. Dovrebbe anche spiegare che il rilancio non avviene con nuove competenze, ma portando in giunta Di Maio, che un tempo definiva ‘coniglio’, l’ex senatrice Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, e l’ex presidente del Consiglio regionale, Rosetta D’Amelio. Un tris bocciato dall’elettorato.