Conte: "M5s al governo col Pd? Ci può stare". Poi il dietrofront

Il leader Cinque Stelle: "Io travisato, con i Dem non mi siedo neanche al tavolo". Nel centrosinistra esplode il caso Castelli. Renzi: "Candidata a Novara con il Pd". Lei: "No, grazie". I dem: "Fake news gonfiata dal leader di Iv". Tremonti si candida con Fratelli d'Italia, Lotito corre al Senato in Molise per Forza Italia

Giuseppe Conte ed Enrico Letta (Ansa)

Giuseppe Conte ed Enrico Letta (Ansa)

Roma, 21 agosto 2022 - Prima l'apertura, poi la frenata, a favore di social. Ospite nel salotto di Lucia Annunziata, Giuseppe Conte spiazza tutti: una futura alleanza di governo M5s-Pd? "Ci può stare", dice. Sembrano prove di disgelo dopo il botta e risposta di ieri con Enrico Letta.  Dopo poche ore la frenata su Twitter: "Il mio pensiero è stato travisato", scrive. "Mi sembra evidente, peraltro, che ad oggi il Pd abbia preso un'altra strada rispetto alla nostra e alle priorità di governo che abbiamo condiviso nel Conte II", aggiunge. "Nelle condizioni attuali con i vertici nazionali del Pd folgorati dell'agenda Draghi non potremmo nemmeno sederci al tavolo. E noi i nostri valori, le nostre battaglie, non li svendiamo. Lo abbiamo già dimostrato, senza paura di pagarne il prezzo", conclude. 

Conte a Mezz'ora in più

Ecco le parole di Conte dall'Annunziata. "In politica pensare di governare da soli, io me lo auguro, è improbabile", ha detto l'ex premier. "Una prospettiva di lavorare domani con altre forze politiche come il Pd ci può stare", ha aggiunto.

"Però dico al Pd e ai nostri elettori: le delusioni maturate ci rendono ancora più prudenti e intransigenti", ha dichiarato ancora. "D'ora in poi noi ci sederemo a un tavolo con condizioni più chiare del passato, declinando principi politici ancora più elevati e ambiziosi e non cederemo su nulla". 

L'ex-premier ha sottolineato anche come il M5s sia "molto più progressista del Pd, e lo ha dimostrato", poiché "i nostri pilastri sono chiari, sono principi non negoziabili. L'esperienza di questo ultimo governo - ha spiegato - ha dimostrato che non siamo una forza come le altre".

E sulla questione del confronto tv del 22 settembre tra Letta e Meloni, Conte non si è tirato indietro: "È chiaro che siamo una forza politica scomoda, lo siamo sempre stati anche quando io non c'ero. Con me continua ad essere una forza politica scomoda e continuerà ad esserlo", e anche per il mancato invito al Meeting di Rimini ha osservato polemicamente che "non siamo potenti e non siamo accreditati per partecipare a un incontro dove sono stati invitati tutti i leader. Esiste una conventio ad excludendum, ce ne faremo una ragione".

Caso Castelli

Nel frattempo, il centrosinistra è oggi alle prese con il caso Laura Castelli. L'ex M5s, già vice ministro dell'Economia ora con Impegno Civico di Di Maio, sarebbe stata candidata all'ultimo minuto nel collegio uninominale di Novara, dentro le liste Pd. Lo riportano alcuni media e lo rilancia in un tweet sibillino il leader di Italia Viva, Matteo Renzi. "Il nuovo Pd candida Laura Castelli, il nostro Pd candidava Pier Carlo Padoan. La differenza è netta. Chi vota il nuovo Pd vota Di Maio e Castelli. Ecco perché noi siamo altro, siamo altrove", le parole di Renzi.

La diretta interessata in mattinata commenta: "Scopro dai giornali, e da qualche simpatico tweet, che sarei candidata all'uninominale di Novara. No grazie, 'casa mia' è Collegno, se la coalizione ha fatto altre scelte ne prendo atto e in pieno spirito di squadra darò il mio contributo nei plurinominali di Impegno Civico, sperando però che questa campagna elettorale sia caratterizzata da proposte per i cittadini e no da attacchi, insulti e odio", le sue parole. "Con Impegno Civico abbiamo una proposta chiara, la sfida è andare oltre il 3%, daremo il massimo per raggiungere l'obiettivo", conclude la Castelli.

Poche ore e arriva la replica da parte di fonti del Partito Democratico. "Si tratta di una notizia gonfiata ad arte" da Matteo Renzi "senza alcun ancoraggio alla realtà, tanto che la stessa interessata ha già detto che non si candiderà", viene spiegato. "Il Pd non sostiene Laura Castelli", si aggiunge, "si tratta di una notizia che è sempre stata falsa".

Le candidature

Giulio Tremonti si candida con Fratelli d'Italia. "Direi di sì e lunedì tutto sarà pubblico - annuncia l'ex ministro -. Comunque se vuole tolgo il 'direi' e 'dico sì".  A Bologna sarà sfida Sgarbi-Casini, mentre Letta ha proposto a Stefano Ceccanti correrà per il Pd a Pisa al posto di Nicola Fratoianni.  Il presidente della Lazio, Claudio Lotito è candidato per Forza Italia al Senato nell'uninominale in Molise mentre nella stessa regione, per la Camera, correrà il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa.