Consultazioni al via, le mosse del Colle: Mattarella vuole blindare gli Esteri

Il tentativo del Quirinale: varare al più presto il nuovo governo. Ma pesano le preoccupazioni di Usa e Ue. A questo punto il presidente potrebbe chiedere a Meloni di togliere la Farnesina a Forza Italia

Roma, 20 ottobre 2022 - Al Quirinale è tutto pronto, per le consultazioni. La sola novità, formale, è che le troupe tv non stazioneranno davanti la loggia d’Onore, dove c’è lo studio alla Vetrata, ma alla Sala della Scrigni: troppi gli accrediti e norme Covid da rispettare. Per il resto, da ieri sera c’è pure il calendario. La pratica verrà espletata in meno di due giorni, a maggior ragione per il fatto che il centrodestra ha deciso di presentarsi unito alle consultazioni. Ma Sergio Mattarella è ‘preoccupato’, eufemismo che si usa quando e se l’inquilino del Colle è ‘irritato’. La coerenza dell’Italia sulla politica estera e il mantenimento (saldo) delle alleanze dell’Italia (Ue, Nato e Usa) è un elemento imprescindibile e lui ne è il garante, anche perché è lui che presiede il Consiglio supremo di Difesa. Come cinque anni fa era decisiva, in un governo sovranista-populista, la casella del Mef, oggi lo è, causa la guerra in Ucraina – sempre più insidiosa e pericolosa – chi andrà a ricoprire la casella degli Esteri.

Consultazioni Quirinale al via. Il calendario

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Le cancellerie europee sono entrate in allarme, gli Usa pure. I russi, invece, se la godono. Berlusconi, con i suoi audio rubati, dimostra di essere ancora "dolcissimo", con Putin. Le attenzioni di Mattarella si convoglieranno lì. Ecco perché il predestinato alla carica, Tajani, potrebbe saltare in calcio d’angolo. Lui è adatto, il suo partito, FI, molto meno. Berlusconi è unfit (per richiamare un celebre titolo di The Economist del 2011), agli occhi dell’Europa. Troppe parole pro-Putin. Persino l’ex putiniano Salvini se ne dice sorpreso.

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Un’altra grana, e pesante, per il governo Meloni. La leader di FdI sa che il Colle vigilerà su una serie di nomi: oltre agli Esteri, la Difesa, l’Economia, gli Interni, la Giustizia. La mossa potrebbe essere di mettere, alla Farnesina, Guido Crosetto, solida garanzia di solidità euro-atlantica, o Adolfo Urso, con Crosetto alla Difesa. Oppure l’ex ambasciatore Giampiero Massolo. Si vedrà, e si saprà, solo a partire da oggi.

"Con Putin ho riallacciato i rapporti"

Certo è che la vigilia delle consultazioni al Colle è diventata assai tormentata. Il Capo dello Stato si attendeva, dopo le elezioni del 25 settembre e un’indicazione chiara, da parte degli elettori, un percorso molto più lineare. Il centrodestra litiga su caselle non ancora assegnate (la Giustizia) e ora scoppia il caso del Berlusconi ‘putinista’. Il Colle, come sempre avviene, vigila.

Il potere di interdizione del Capo dello Stato, la famosa fisarmonica, è pronta per essere srotolata. E dire che Mattarella pensava non ce ne fosse bisogno. I rapporti con Giorgia Meloni sono buoni. Incomprensioni e accuse (da parte della Meloni) ce ne sono state, specie sugli incarichi di governo precedenti (Conte I e II, Draghi) ma superate. Certo, è un cattolico democratico a tutto tondo, custode di Costituzione e diritti fondamentali (diritti civili compresi) quello che attende la prima premier donna e di centrodestra.

Mattarella non si attendeva scherzi né sorprese e aveva ricevuto ampie rassicurazioni. Ove, invece, si creasse una situazione da tregenda greca (centrodestra diviso, mancanza di una indicazione netta di Meloni premier, problemi sulla lista di ministri e, in particolare, su alcuni, Esteri in testa), interverrebbe, questo è sicuro. Ma nessuno, al Colle, crede sia possibile una replica del 2018. Tre mesi di impazzimento collettivo per formare un governo non sono ritenuti accettabili perché la situazione (economica, sociale e di crisi internazionale) in cui versa il nostro Paese è drammatica. Mattarella non vuole perder tempo. In questo, la pensa esattamente come la Meloni.

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