Centrodestra di governo. Meloni brinda, Salvini e Berlusconi meno

C'è la maggioranza alla Camera e Senato. Lega in subbuglio, Forza Italia dimezzata

Roma, 25 settembre 2022 - Doveva essere centrodestra e centrodestra sarà, doveva essere un trionfo di Giorgia Meloni e così sarà. Ma certo è che sulla base degli exit poll Opinio al Senato, per Rai, gli equilibri del centrodestra – dato in una forchetta che va dal 41% al 45% con un dato più probabile del 43% – cambiano e parecchio. Il centrodestra avrà la maggioranza sia alla Camera che al Senato. E questo è un fatto. I rapporti cambiano. Fratelli d’Italia è dato tra il 22% e il 26%, dato mediano al 24% (25% per SWG). Forse un punto percentuale rispetto alle aspettattive travolgenti che sie erano elaborate nelle ultime ore nel partito della fiamma, ma comunque un risultato storia, sia per la leader che per la destra italiana. Un risultato che le consentirebbe di avanzare a pieno titolo la candidatura a premier. Del resto il patto di centrodestra è sempre stato chiaro: chi prende un volto in più, esprime il premier. E di voti in più Giorgia Meloni ne avrebbe presi a milioni. Quindi, nessuna discussione. I quattrocento giornalisti accreditati all’hotel parco dei Principi dove si celebrerà la vittoria di Giorgia Meloni e del suo partito la dicono lunga sulle aspettative. Era la vincitrice attesa e secondo gli exit poll non ha deluso.

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"Se sono ottimista? Io sono pessimista per natura, così mi trovo sempre bene", dice il senatore Ignazio la Russa arrivando al Parco dei Principi. Ma sorride. La sua è scaramanzia. Quello che è andato invece meno bene rispetto al previsto, parecchio meno bene, è la Lega. Il partito di Matteo Salvini è infatti in una forchetta tra 8,5% e 12,5%, con una mediana di 10.5% (11.5 per Swg). Siamo al di sotto del 12-13% nel quale speravano a via Bellerio. Il segretario leghista arriva in sede alle 22.30 e fa saper che parlerà a dati consolidati. Si può capire. Se i dati saranno questi nella lega si aprirà la resa dei conti con i governatori (Zaia in primis) e non solo, basti pensare all’area che fa riferimento a Calderoli. 

Riesce in qualche modo a tenere invece Forza Italia, sia pure dimezzando il risultato del 2018, visto che è data tra il 6 e l’8%, con mediana al 7% (e Swg conferma). E, dice un colonnello di Forza Italia, il risultato "non è inatteso perchè di poco superiore ai sondaggi riservati che Berlusconi aveva in mano e che ci davano poci decimi sopra al 6 per cento". Ha evidentemente pesato il contributo dato alla fine dell’esecutivo di Mario Draghi. E, ciliegina sulla torta, c’è stata la scarsa affluenza. Già, l’affluenza nel Mezzogiorno. Questo ha penalizzato particolarmente Forza Italia, e in parte la Lega, che ha opartito nazionale è tornato ad essere un partito radicato soprattutto nel nord. Che le cose per Forza italia non sarebbero andate come si sperava, ma come si temeva, lo si è iniziato a capire attorno alle 19, quando è stato chiaro che al Sud, il numero dei votanti era largamente al di sotto del 2018. L’obiettivo di Berlusconi era tenere e recitare un ruolo chiave, da padre nobile, nel nuovo governo di centrodestra. Adesso è tutto da vedere. 

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