Pd emiliano contro i paracadutati nei collegi sicuri, ma spuntano Fassino e Lorenzin

Lavori in corso tra i dem per comporre l'elenco dei nomi da candidare lungo la via Emilia

Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini

Mentre Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia-Romagna, dalle colonne di QN-Il Resto del Carlino lancia il suo monito contro i paracadutati nei collegi sicuri sulla via Emilia, il Pd bolognese continua ad arrovellarsi sullo Scarabeo dei nomi, gli incastri sono in divenire e come ogni tornata elettorale non sono da escludere sorprese. In casa dem i nomi più robusti sono attualmente tre: quello del deputato uscente Andrea De Maria (correrebbe per il terzo mandato consecutivo, in quota nazionale Delrio), quello dell'ex sindaco Virginio Merola (sarebbe all'esordio in Senato, in quota nazionale Zingaretti) e quello della prodiana Sandra Zampa, già sottosegretaria nel Conte 2 e cinque anni fa beffata a sorpresa nel complesso collegio Bologna-Ferrara. 

Da vedere se la Zampa correrà proprio a Bologna (gli uninominali sono tre alla Camera e uno al Senato, poi ci sono i listini del proporzionale), al pari dei due nomi forti della corrente Base Riformista, i parlamentari uscenti Francesco Critelli e Daniele Manca, entrambi pronti per il bis. Uno dei due correrà sul territorio, l'altro probabilmente fuori. Resta attualmente il punto interrogativo su Luca Rizzo Nervo, deputato uscente e assessore a Palazzo d'Accursio, che è a disposizione ma che sconterebbe la casella occupata da Merola, ma non sono escluse sorprese. Come sarebbero ancora in corsa, ma con minori possibilità, i nomi di Francesca Puglisi e Stefano Caliandro, mentre Gianluca Benamati ha detto di non essere più disponibile a correre. La presidente nazionale dem, la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi, potrebbe correre fuori dai confini regionali, ma nulla anche qui è scontato.

Fuori dal Pd viene data ormai per sicura invece la candidatura di Elly Schlein (pronto un uninominale per la vicepresidente della Regione) in quota Coraggiosa/Articolo 1, mentre visto il rimescolamento del patto elettorale del centrosinistra, con la fuoriuscita di Azione, stanno salendo le quotazioni per una presenza anche in un uninominale di Silvia Zamboni, leader a Bologna di Europa Verde e consigliera regionale. Resta il rischio dell'arrivo nei collegi sicuri emiliani di uno o due personalità dem esterne, sono tornati a circolare alcuni nomi tra i quali quelli di Piero Fassino e Beatrice Lorenzin, oltre a quelli sempre caldi di Gianni Cuperlo e come outsider extra dem quello di Pier Ferdinando Casini, un'indiscrezione insistente. Mentre sarebbe chiaro a Enrico Letta il niet proveniente dal territorio sull'eventuale arrivo di esponenti ex Cinque Stelle, ora con l'alleato Luigi Di Maio.