Elezioni sui social: il Paese parla di redditi e salute, i leader si guardano l’ombelico

L’analista dei media Martina Carone: le parole chiave? Draghi, responsabilità, sicurezza e immigrazione. "Le piattaforme digitali saranno ancora più determinanti perché il tempo è poco e siamo in piena estate"

Enrico Letta e Giorgia Meloni (Ansa)

Enrico Letta e Giorgia Meloni (Ansa)

Camere con vista sul proprio ombelico. Con gli occhiali di chi scruta i social per capire dove vanno elettori e leader politici, Martina Carone – consulente Quorum / YouTrend e docente di analisi dei media all’Università di Padova – la vista è nitida: "Il Palazzo guarda al proprio ombelico alle dinamiche politiche e alla crisi. Chi rivendica di aver difeso Draghi, chi accusa l’avversario di avere voluto la crisi, chi rivendica il merito del voto".

Beppe Grillo attacca Di Maio: "Gigino 'a cartelletta'. Due mandati luce sono nella tenebra"

Scaricabarile o richiamo di identità?

"L’uno e l’altro. Draghi, d’altra parte, sarà una parole chiave della campagna elettorale".

Gli elettori di cosa parlano?

"Di lavoro, economia, salute dopo due anni di pandemia".

Argomenti destinati a entrare in campagna elettorale. Sarà un voto di pancia?

"Argomenti che al momento non sono protagonisti: sui social, dopo la caduta del governo, non si sono visti temi come l’Europa, il destino dei finanziamenti, i redditi".

Draghi sarà una delle parole chiave della campagna elettorale. Le altre quali saranno?

"Saranno quelle già pronte all’uso, perché non ci sarà molto tempo per imporne altre: sicurezza per Giorgia Meloni, immigrazione per Matteo Salvini, responsabiliità per Matteo Renzi e, in parte, per il Pd. Immagino eh, la politica italiana ci ha abituati a tutto".

Chi non ha temi a disposizione, andrà a rimorchio?

"Corre questo rischio. Il Pd, in particolare, ma un po’ tutta l’area che avrebbe voluto Draghi ancora premier. Draghi sarà una parola chiave, anche se non so quanto possa fargli piacere essere tirato per la giacchetta. Potrebb perfino fermare i propri fans".

Draghisti senza Draghi.

"Draghisti senza leader"

Torniamo agli elettori.

"Ho letto oggi un rapporto di Federdistribuzione dal quale esce che la maggior parte degli italiani è preoccupata per la propria situazione economica. Ammette di dover usare i propri risparmi per arrivare a fine mese".

Non sono temi da campagna elettorale? O sarò un voto giocato tutto sulla pancia?

"Le campagne elettorali sono così. Questa, poi, lo sarà ancora di più perché il tempo è poco, perché è estate, perché le persone sono in vacanza, perché fa caldo...".

Ci dobbiamo aspettare un’ondata di Bestie, Bestioline e fake news sui social?

"La tecnologia è a disposizione di tutti. Chi ce l’ha la usa, chi la sa usare vince. Sono i contenuti a fare la differenza. Inoltre, in piena estate, la tv peserà molto meno, sarà un voto molto giocato sulle piattaforme digitali"

Come si vince una campagna elettorale?

"Puntando su se stessi, sui propri valori e sulla propria storia. Il vero vincitore non è chi vince alle urne, ma chi riesce a governare e, quindi a fare alleanze. In questo caso i valori contano, l’essere uniti conta. Il centrodestra unito, come esce da tutti gli scenari che possiamo disegnare oggi, ne è un esempio. Sempre che non litighino su chi dovrà fare il premier".

Kennedy riusci a battere il presidente Nixon nel ’60 anche grazie a un poster con lo slogan: comprereste un’auto usata da quest’uomo? Sarebbe ancora efficace?

"Ne dubito. Oggi non c’è più il voto di appartenenza a un partito, ma anche la fiducia nei leader non è pià quella del passato. È di breve durata. Gli italiani sono abituati a vedere quello che interessa loro vedere e i leader, ormai, sorgono e tramontano in pochi anni. Sono stelle cadenti".