Guerra di tweet Calenda-Fratoianni, il leader di Azione: Pd scelga, o noi o loro

Ore decisive per il centrosinistra: la strada per una coalizione allargata è in salita. I Verdi: "Per contrastare destra estrema unica alleanza è con Pd". L'ex ministro: "Dicono che l'agenda Draghi non esiste. Sono già fuori". Di Maio: "E' lui l'estremista"

Roma, 5 agosto 2022 - L'accordo con il Pd non si cambia. Carlo Calenda mette le mani avanti in attesa che Sinistra Italiana e Verdi decidano sull'idea di una grande coalizione di centro-sinistra promossa dal Partito democratico (oggi pomeriggio è attesa una comunicazione: "Neanche la numerazione delle pagine è cambiabile, del nostro patto con il Pd. È molto chiaro. Tutti i giorni vedo dichiarazioni di Fratoianni e Bonelli che dicono il contrario. Se questa è la loro posizione ufficiale, il Pd dovrà decidere se vuole mantenere l'accordo fatto con noi o no".

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L'aut l'aut di Calenda

A far infuriare il leader di Azione in particolare è stato un tweet di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, secondo cui "l'agenda Draghi non esiste, lo dice Draghi stesso. Povero Calenda, deve correre in cartoleria a comprarsene un'altra. Noi intanto lavoriamo per un'Italia più giusta e più verde". Per tutta risposta l'ex ministro tira le sue conclusioni: "A queste condizioni per quanto ci concerne non c'è spazio per loro nella coalizione - twitta -. mi pare del tutto evidente che c'è una scelta netta da fare per il Pd che ha siglato un patto chiaro con noi che dice l'opposto". Poi Calenda rincara la dose, postando due video. Uno di Nicola Fratoianni, al termine dell'incontro ieri con il segretario del Pd, in cui il leader di Sinistra Italiana ribadisce il no all'agenda Draghi. L'altro di Angelo Bonelli a La7 in cui, parlando di Calenda, osserva: "Il bambino va educato perché se sei viziato poi cresci male, quindi la nostra funzione è pedagogica".  "Vorrei capire se si può pensare di lavorare insieme così, Enrico Letta", sbotta l'ex ministro rivolgendosi al segretario dem.

Verdi: "Non percorribile alleanza con M5s"

Intanto emerge la posizione di Europa Verde-Verdi, sintetizzata in un dispositivo che sottolinea come "l'unica alleanza che possa contrastare efficacemente la destra estrema in Italia sia quella, pur con tutte le differenze che sono note, di un fronte democratico a partire dal Pd" e che per questo motivo viene ritenuta "non percorribile un'alleanza con il M5S esprimendo, nel contempo, rammarico per il non raggiungimento di un accordo tecnico più ampio che includesse anche il M5S. Riteniamo strategica l'alleanza con  Sinistra Italiana con cui abbiamo dato vita ad un progetto politico che sta riscuotendo importanti consensi e sostegni. Insieme a Sinistra Italiana ci sentiamo impegnati a valutare comunemente l'evolversi dell'attuale situazione politica". 

Il monito di Franceschini 

Il clima si infiamma e la strada per una coalizione di centrosinistra si mette in salita. Richiama all'ordine Dario Franceschini: "Carlo Calenda e Nicola Fratoianni, fermatevi! Ci aspetta una sfida più grande dell'interesse dei nostri partiti: evitare che l'Italia finisca in mano a una destra sovranista e incapace. Per inziarla e vincerla occorre rispettarci a vicenda e accettare le nostre diversità". 

Ma l'appello resta lettera morta. "Dario - replica Calenda - il terzismo alla volemose bene con noi non funziona. Avete firmato un patto. NATO, rigassificatori, equilibrio di bilancio, revisione rdc, agenda Draghi. Dall’altro lato c’è una dichiarazione al minuto contro tutto questo. Chiarite". 

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Di Maio: Calenda estremista 

Ce l'ha con Calenda anche Luigi Di Maio: "Dopo essere partito dal 'grande centro', Calenda è diventato un 'gregario' della coalizione di centrosinistra - attacca l'ex grillino ora leader di Insieme per il futuro -. Di conseguenza, capisco le sue difficoltà a spiegare, anche ai nuovi arrivati del suo partito e al suo elettorato, che alla fine si candida nel centrosinistra. Sorprende, però, che alla fine proprio Calenda nelle sue dichiarazioni e nei suoi tweet sia diventato il più estremista di tutti". Per Di Maio Calenda sta "disgregando la coalizione prima ancora che si formi. Ovviamente Calenda può fare quello che vuole, ma con meno arroganza e più rispetto". 

Tabacci, appello alla resposabilità

"Mi permetto di suggerire a tutti coloro che non vogliono regalare il Paese alla destra di smetterla con critiche, fatwe e attacchi reciproci". Getta acqua sul fuoco Bruno Tabacci, leader di Impegno Civico-Centro Democratico, chiedendo "senso di responsabilità da parte di tutte le forze del centrosinistra". Una coalizione, spiega, non si regge se "alcuni decidono da soli chi può farne parte e chi no e a quali condizioni. Non possono esserci alleati di serie A e serie B. In una coalizione tutte le forze devono avere pari dignità e rispetto reciproco, altrimenti molto semplicemente non c'è la coalizione".