Bruno Tabacci: "Alleanze senza veti. E se le urne ci premiano via libera al Draghi bis"

Il co-fondatore di Impegno Civico: con la Meloni il Pnrr è a rischio. "Chi ha apprezzato il premier non può disprezzare il suo ministro Di Maio"

Bruno Tabacci, 75 anni. Alle sue spalle Luigi Di Maio, 36 anni

Bruno Tabacci, 75 anni. Alle sue spalle Luigi Di Maio, 36 anni

Roma, 4 agosto 2022 - Polemiche e veti nel centrosinistra non rischiano di produrre un effetto boomerang? "Non si fa politica con i veti, specie ad personam, a maggior ragione se si tratta di chi ha sostenuto lealmente il governo dal primo all’ultimo giorno e addirittura ne è protagonista – è netto e diretto Bruno Tabacci, sottosegretario a Palazzo Chigi, cofondatore con Luigi Di Maio di Impegno civico - Non si può dire mi piace il governo Draghi e disprezzare il suo ministro degli Esteri. Ci possono essere divergenze, ma la politica impone la ricerca di mediazioni. Chi non ne ha bisogno è Putin, e non mi pare sia un nostro modello. Ma non temo boomerang, le destre sono tutt’altro che coese. Se mi passa il gioco di parole Berlusconi, Salvini e Meloni più che Fratelli d’Italia sono fratelli coltelli. Gli elettori lo sanno".

Come finisce la partita in corso con il Pd? "La questione non va posta a noi. Serve rispetto tra tutti e noi di Impegno Civico non l’abbiamo mai negato a nessuno. Segnalo però che invece di crearci difficoltà le vicende degli ultimi giorni ci stanno rafforzando: sono in arrivo adesioni che daranno ancora più sostanza all’area del civismo".

Lei e Di Maio insieme: un democristiano di lunga esperienza e un neofita democristiano. Come nasce l’alleanza? "Sono orgoglioso delle mie radici democratico-cristiane. Quanto a Luigi dovreste chiedere a lui come si definirebbe. Ma siamo nel 2022, i vecchi partiti non esistono più. Il nostro progetto nasce guardando al Paese di oggi, sul presupposto che non possiamo consegnare alle destre che hanno fatto cadere per interessi di parte il miglior governo degli ultimi 25 anni e uno dei migliori di sempre. E lo dico a ragion veduta: perfino quest’anno con guerra, inflazione e pandemia l’Italia sarà tra i primi Paesi per crescita nel mondo. Surclassiamo Germania e Usa, mentre il debito pubblico scende come non succedeva dal governo Prodi del 1996 e l’occupazione è salita a livelli record, specie tra i giovani. Non succedeva dal boom economico con la Dc".

Quanto ha inciso la sua esperienza nella evoluzione politica dell’ex capo grillino? "Di Maio è intelligente e ha passione politica. E sa ascoltare le persone che hanno più esperienza di lui. Ma decide con la sua testa naturalmente. Il fatto che apparteniamo a due generazioni diverse credo sia un valore aggiunto per entrambi".

Molti si appellano a Draghi e alla sua agenda: il premier avrà un ruolo anche dopo? "La chiave delle elezioni del 25 settembre è tutta qui. Ci sono circa 200 miliardi del Pnrr che senza un governo europeista e riformista non vedremo. Con quelle risorse si può cambiare volto al Paese ma per averle occorre realizzare gli impegni presi con l’Europa fino al 31 dicembre 2026, ovvero quasi tutta la prossima legislatura. Altri cinque anni di governo Draghi sarebbero una svolta. Con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e i filorussi Salvini e Berlusconi ci sarebbe ugualmente? Io dico di no".

Draghi dopo Draghi, dunque? "Se il centrosinistra vincerà e noi avremo un buon risultato, sarebbe utile per il Paese proporre al presidente della Repubblica il nome di Mario Draghi come miglior presidente del Consiglio. Mi fermo qui. Tutto il resto starà alle prerogative del Colle e alla volontà dell’ex governatore della Bce ed entrambe andranno rispettate".

Con Impegno civico a chi puntate? A quale elettorato? "A ogni italiano arrabbiato con la destra che il 20 luglio scorso pensando al potere anziché al bene del Paese ha tolto la fiducia a Draghi. E’ a loro che puntiamo a dare voce".

Una ultima previsione da dc di lungo corso: come finisce il 25 settembre? "Queste elezioni riserveranno sorprese: fossi in chi ha scommesso sul voto anticipato non starei tranquillo. Due mesi non basteranno a far dimenticare agli italiani quello che è successo".

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