Elezioni 2022, una lettera al giorno: O come obbligo vaccinale

I partiti hanno evitato con ogni cautela di fare riferimento al Covid o ai vaccini nei propri programmi, come se il virus non esistesse più. Il problema è che non è così

Somministrazione di un vaccino (ImagoE)

Somministrazione di un vaccino (ImagoE)

Roma, 12 settembre 2022 - Il Covid e i vaccini come la peste. Quasi tutti i partiti politici hanno evitato con ogni cautela di inserire nei programmi elettorali elementi che potessero ricreare nell’elettorato il timore di nuove chiusure e di nuove restrizioni possibili in caso di recrudescenza della circolazione del virus. Parlare di Covid, insomma, è considerato controproducente, così come parlare di un obbligo vaccinale e di quarte dosi; non a caso la campagna vaccinale segna il passo.

E così, mentre in Germania il ministro tedesco della Salute Karl Lauterbach avverte che con l’autunno ci sarà una ripresa dei casi e già ferve il dibattito sul nuovo piano anti-Covid, con la possibilità per i Laender di stabilire l’obbligo di mascherina nei luoghi al chiuso, in Italia il dibattito semplicemente non c’è. È quanto emerge dai programmi elettorali che - come si diceva - non fanno riferimento al Covid

Per esempio, nel programma M5s dove nel capitolo sanitario si parla di "incentivi per i pronto soccorso e aumento delle retribuzioni per il personale sanitario". Nulla di più. Sul Covid, invece, il centrodestra che ha sempre avuto un approccio meno 'rigorista' di quello del ministro Speranza e del Pd, non si sbilancia. Forza Italia e Lega (sia pure quest’ultima con molti mal di pancia) si sono sempre allineate alla politica sanitaria del governo Draghi, bocciata invece da Meloni, a partire dal no al green pass. Per il momento, la maggior parte del centrodestra si limita a chiedere solo la "non compressione delle libertà individuali". La Lega, per dire, sottolinea il proprio no all’obbligo vaccinale, 'colpevole' di aver "di fatto privato i cittadini della libertà di scelta terapeutica e imposto restrizioni alla libertà personale". Il Pd non parla di Covid se non di richiamo per sottolineare l’esigenza di rafforzare il Ssn, ma è il centrodestra che s’impunta a voler smontare tutta l’impalcatura creata nei tempi pandemici più duri da Speranza e dai governi di centrosinistra; dunque, niente green pass e niente vaccinazione. Anzi, l’idea della Meloni è anche quella di istituire una commissione d’inchiesta sulla gestione medica ed economica della pandemia da Covid-19, oltre che sulle reazioni avverse da vaccino. E se in autunno il virus dovesse tornare a mordere? Semplicemente non si sa come verrà affrontato il problema, probabilmente all’impronta, ma le restrizioni di un tempo potranno essere dimenticate. Anche le mascherine resteranno un retaggio del passato, proprio come se il Covid non esistesse più. E questo, a ben guardare, sarebbe un bene se fosse vero. Il problema è che non lo è affatto.