Giovedì 5 Dicembre 2024

Elezioni Usa, i repubblicani vincono anche alla Camera. Trump prepara il governo

Il Congresso è saldamente nelle mani del tycoon. Tom Homan incaricato di espellere 11 milioni di migranti irregolari; Lee Zeldin cancellerà molte norme a tutela dell’ambiente. L’ipotesi Marco Rubio segretario di Stato sempre più insistente

Washington, 12 novembre 2024 – La vittoria dei repubblicani non si ferma alla Casa Bianca, ma è totale: stando alle proiezioni di Decision Desk, è ormai certo che il partito che sostiene Donald Trump sarà maggioranza alla Camera dei rappresentanti. Una buona notizia per il tycoon, che inizierà il suo secondo mandato con il pieno sostegno del Congresso: i repubblicani sono infatti riusciti a confermare anche il loro controllo del Senato. Se non significa ‘carta bianca’ per Trump, poco ci manca. 

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Trump ha la maggioranza

Alla Camera, i ‘red’ eleggeranno almeno 219 deputati su 438, mentre i democratici del presidente uscente Joe Biden sono al momento fermi a quota 210. Restano ancora da assegnare 9 seggi – il conteggio dei voti è ancora in corso – ma i repubblicani contano già su metà degli eletti. Al Senato, esprimeranno ben 53 parlamentari su 100, aumentando la loro compagine di 4 seggi; i dem scenderanno a 45 senatori, ai quali si aggiungono i due indipendenti che solitamente votano a favore delle loro proposte, tra i quali figura Bernie Sanders. 

Negli Stati Uniti, il presidente – che è anche capo del governo – non necessita della fiducia del Congresso, ma avere una maggioranza ‘favorevole’ permette di avere vita molto più facile nella realizzazione della propria agenda.

Homan incaricato di espellere 11 milioni di immigrati

Nel frattempo sta prendendo forma la squadra di Donald Trump, che entrerà in carica dal 20 gennaio – giorno del formale insedimento del tycoon alla Casa Bianca – in poi. La data esatta, come prassi vuole, sarà data dalle tempistiche delle conferme delle nomine al Congresso: un gioco da ragazzi, considerando proprio la chiara maggioranza repubblicana. Già ieri, è stato annunciato che Tom Homan, ex agente delle pattuglie di frontiera, investigatore e supervisore delle politiche sulla migrazione, ricoprirà un incarico relativo al controllo dei confini: l’esatto ruolo non ha ancora un nome, per ora Trump si riferisce ad esso come “zar del confine”. A lui l’arduo compito di portare a termine l’espulsione di massa voluta dai repubblicani, che dovrebbe riguardare fino a 11 milioni di immigrati irregolari.

Zeldin all’Ambiente: obiettivo deregolamentazione

Di ieri si parla anche della presunta nomina di Lee Zeldin alla guida dell’Agenzia della protezione dell’ambiente (Epa), l’equivalente del ministero dell’Ambiente in Italia. Trump potrebbe incaricarlo di cancellare molte delle norme applicate dall'EPA sulla combustione di combustibili fossili, tra cui una che limita le emissioni di carbonio delle centrali elettriche e un'altra che riduce drasticamente le emissioni dei veicoli.

Rubio verso la segreteria di Stato

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Marco Rubio (Joe Raedle/Getty Images)

Per l’ambito ruolo di segretario di Stato, ovvero il capo della diplomazia americana, si fa sempre più insistente il nome di Marco Rubio. Appurato che Mike Pompeo non tornerà al governo, come sottolineato da Trump stesso, il senatore della Florida potrebbe assumere l’incarico vista la lunga esperienza in politica estera e le posizioni di ferro nei confronti di Cina e Iran. Rubio ha inoltre recentemente dichiarato che la guerra in Ucraina deve avviarsi verso “una conclusione”: una posizione molto vicina a quella espressa dal tycoon. 

Kristi Noem alla Sicurezza Interna

Si tratta ancora di una speculazione, ma Kristi Noem – attuale governatrice della Dakota del Sud – potrebbe entrare nel prossimo governo Trump come segretaria alla Sicurezza Interna. Esponente dell’area più conservatrice dei repubblicani, è fortemente favorevole alla libertà di possesso delle armi ed è critica dei diritti Lgbt e dell’aborto. E’ molto vicina a The Donald: sembrerebbe essere stata considerata anche per la carica di candidata vice, poi andata a JD Vance. Noem è stata al centro di polemiche per alcune rivelazioni nella sua autobiografia: ha raccontato di aver sparato al suo cane “perché lo odiava”.