Siria e governo, è suonato l'allarme

I missili sulla Siria spiegano l’urgenza del presidente Sergio Mattarella affinché le forze politiche trovino un punto d’equilibrio sul quale poggiare un governo. Non è detto, però, che la crisi siriana smussi gli spigoli tra i partiti, alleati di oggi e potenziali partner di domani. Le prime reazioni, anzi, vanno esattamente nella direzione contraria. I partiti hanno pochi giorni per sbloccare la partita. Il Capo dello Stato non lascerà loro più tempo. Poi deciderà. L’Italia non è la Germania. Non può permettersi il lusso di restare mesi senza un nuovo governo che rispecchi il mandato degli elettori, come è successo a Berlino. Non può perché Angela Merkel, anche trascurando il suo peso politico personale sul piano internazionale, sarebbe comunque entrata nel futuro esecutivo tedesco. Il premier Gentiloni e il suo governo, invece, sono sicuramente all’altezza della situazione, ma sono espressione di un equilibrio politico spezzato nelle urne. E di un partito, il Pd, che ancora fatica a riprendersi dalla scossa e, almeno all’apparenza, non dà segni di vita politica.

Per arrivare al nuovo governo, come detto e ripetuto, servirà tempo, ma non più del necessario e del sopportabile di fronte a un mondo che procede anche senza di noi: la crisi siriana, il giallo di Haftar e il caos in Libia sono lì a ricordarcelo. Ma non c’è solo la spada, c’è anche la moneta. Il debito pubblico e privato, a livello globale, ha raggiunto la quota record di 164.000 miliardi di dollari. «Un debito elevato – ha fatto notare la direttrice del Fmi, Christine Lagarde – rende i governi, le aziende e le famiglie più vulnerabili a una stretta delle condizioni finanziarie». Prendere nota. In Italia, dati Istat, le spese delle famiglie hanno superato il reddito. Cala il risparmio. Segni di un ritrovato benessere a essere ottimisti, più realistico siano frutto di acquisti rinviati negli anni più bui. Almeno da quel che resta del ceto medio in giù. Poi ci sono i mercati che finora stanno rispecchiando uno stallo dato già per scontato e la fiducia nel Colle, ma potrebbero rifare i conti se la situazione di incertezza dovesse protrarsi oltre il previsto. L’incertezza, la bestia nera di chi deve prendere decisioni o, semplicemente, debba valutare cos’è, dove va e quanto vale l’Italia oggi. La crepa nel muro dove fanno il nido vipere e avvoltoi. Inizia una settimana decisiva, bisognerà stare attenti agli scricchiolii.