Lega, M5S e giornali. Il funerale è rinviato

La sera di lunedì 5 marzo 2018 Matteo Salvini si presentò giustamente felice nella sala stampa di via Bellerio, sede della Lega, per commentare il brillantissimo risultato elettorale. Prima ancora di dire buonasera, volle ringraziare «il popolo di Facebook», che aveva fatto vincere le forze anti-casta, rendendo loro giustizia contro l’ostilità dei giornali. Il senso era: conta solo la Rete, i giornali sono morti. Un concetto che il suo imminente alleato di governo – il M5S – ripeteva peraltro da tempo: con toni, se pensiamo a Grillo, ben più hard.

Ma più passa il tempo, e più governano insieme, leghisti e grillini danno prova se non altro di qualche ripensamento. Continuano, certo, a comunicare a colpi di post: ma quando devono far sapere qualcosa di importante, perfino quando devono lanciarsi vicendevolmente qualche segnale, Salvini e Di Maio scelgono ancora la vecchia carta stampata. Lo hanno fatto ieri – il leghista con un’intervista a Libero e il pentastellato con una lettera al Corriere della Sera – e lo hanno fatto, negli scorsi mesi, molte altre volte, scegliendo via via quotidiani di centrodestra, di centrosinistra e neutrali, testate amiche e nemiche.

Siamo ben lontani dal rinfacciare ai due vicepremier il dietrofront. Anzi, lo accogliamo con soddisfazione. Non c’è, da parte di questo giornale, alcun pregiudizio: su queste colonne chi governa è a volte criticato e a volte approvato; ma non abbiamo fini politici da perseguire. Cercheremo di essere il più equilibrati possibile e di dare spazio a tutti: anche, quindi, a chi aveva frettolosamente celebrato il funerale del giornalismo, ipotizzando un’informazione gestita «dal basso» dai cittadini.

Ai quali cittadini una cosa dobbiamo precisare: lungi da noi pensare che i social siano un male; lungi da noi volerci riappropriare, come casta, del monopolio dell’informazione. Solo, vogliamo far capire a chi ci legge che un’informazione professionale, responsabile davanti alla legge e il più possibile credibile e autorevole non è nell’interesse di una categoria, ma di chi vuol essere informato.