
Raffaele Marmo
Roma, 10 giugno 2025 – I referendum hanno segnato in Italia passaggi-chiave nella storia del Paese. Sono stati tornanti con una valenza politica potente che ha sancito sconfitte, anche di leadership, e rivelato tendenze emergenti dal profondo della società. Questo vale anche per le consultazioni sul lavoro (e, in questo caso, sulla cittadinanza). E vale anche nelle occasioni in cui non sia stato raggiunto il quorum. Ebbene, per quanto si voglia ricorrere ad argomenti speciosi o a sofismi, non c’è dubbio che l’esito del voto di questi giorni rappresenta una sconfitta politica soprattutto per Elly Schlein e Maurizio Landini. Le ambizioni esplicite della prima e implicite del secondo ricevono un brusco ridimensionamento. Ma, più in generale, la spinta di radicalismo e di massimalismo della sinistra-sinistra si infrange contro le esigenze e le istanze di un elettorato riformista e pragmatico, decisivo per l’affossamento dei referendum, e che sarà determinante per qualsiasi sfida al centrodestra. Un elettorato fatto di lavoratori, imprenditori, giovani, che, evidentemente, vuole soluzioni concrete alle emergenze del lavoro, a iniziare dai salari, o alla questione dell’immigrazione e dell’integrazione, e non operazioni di regolamenti di conti esterni (con Giorgia Meloni) o interni al Pd (con l’area moderata).
Il risultato di ieri è innanzitutto un messaggio all’opposizione e a una parte del sindacato perché si misurino con le componenti riformiste della società italiana in una logica di mediazione. In tal senso, siamo di fronte a un risultato che rinvia a un altro, decisivo referendum sul lavoro: quello del 1985 sul decreto che tagliava la scala mobile. Voluto dal Pci di Enrico Berlinguer e sostenuto dalla maggioranza comunista della Cgil di Luciano Lama (che, personalmente, non era convinto), contro il governo del leader socialista Bettino Craxi, determinò un’altra, grave sconfitta della sinistra massimalista. Senza che, allora, come purtroppo sembra anche oggi, se ne traesse alcuna lezione di prospettiva per il confronto tra sinistre e centro.