Ma perché non vogliono il Green pass?

Il vero 'no' è al vaccino

Ma perché chi è stato duramente contrario ai lockdown, alle zone rosse e gialle e in qualche caso perfino alle mascherine è oggi contrario al Green pass? Perché chi – giustamente – faceva presente il danno subìto dall’economia, e in particolare i danni subìti dai ristoratori, dai baristi, dai cinema e dai teatri, oggi è contrario a quel documento che permetterebbe a tutte queste categorie di lavorare in sicurezza e libertà? È difficile da capire. A meno che non ci sia un retropensiero. E cioè che chi è contrario al Green pass è in realtà contrario al vaccino. O a far sapere che non è vaccinato.

Si farebbe fatica a trovare altre spiegazioni. Ma allora c’è da capire che cosa alberga davvero nella mente di chi sembra mettere tutto nello stesso contenitore: la malattia e la sua cura. La prima è considerata una montatura, un’esagerazione mediatica: la seconda un cinico e pericoloso business. Come se tutto questo facesse parte di un nemico oscuro, di una manovra malefica di chissà chi.

Bisogna rispettare il pensiero di tutti, e ancor più i dubbi di tutti, perché è vero che in questa storia anche le istituzioni – a partire dall’Oms per finire ai virologi in servizio televisivo effettivo e permanente – hanno fatto il possibile per confondere le idee. Ma è difficile comprendere perché sia tanto radicata la convinzione che c’è sempre qualcuno che ti frega: prima chi ti chiudeva in casa, ora chi ti dice che puoi tornare a vivere da libero cittadino.

Politicamente, questo mondo di “no” (no lockdown, no mask, no vax) è collocato quasi ovunque, e quindi non solo in Italia, a destra. Ma fra i cittadini la diffidenza nei confronti del green pass è ampia e trasversale, come dimostra il sondaggio di Noto che pubblichiamo oggi. Non si vuole il Green pass perché non ci si fida del vaccino. Ora, è vero che questi vaccini anti-Covid sono stati fatti in pochi mesi, e quindi siamo tutti cavie. Ma bisognerebbe ormai aver capito che si è fatto in fretta perché c’era un’emergenza mondiale, e soprattutto bisognerebbe prendere atto di un’evidenza: e cioè che questi vaccini funzionano, perché è vero che non sempre impediscono il contagio, ma quasi sempre impediscono di ammalarsi, che è l’unica cosa che conta.

Dicono che non si sa che cosa opereranno in noi, questi vaccini, fra qualche anno. Ma su quel che fra qualche anno sarà ciascuno di noi, credo che nessuno possa scommettere un nichelino.