L’acqua dove nuotano i pesci

Gli investigatori dell’antiterrorismo e della polizia postale hanno beccato ieri un gruppo di no vax che, su un social, stava organizzando una serie di azioni violente contro i politici e naturalmente contro i soliti giornalisti, i quali sostengono le vaccinazioni perché sono - come tutti sanno - sul libro paga delle aziende famaceutiche. 

Ci sono otto indagati, cinque uomini e tre donne: trovate tutti i particolari a pagina 3. All’interno del popolo delle manifestazioni no vax stanno quindi per nascere alcuni gruppi violenti, o almeno così pare.  Si dirà che i violenti sono violenti e basta, e l’ideologia no vax è solo un pretesto come un altro per menare le mani. 

E questo è in parte vero: in tutti i movimenti di protesta si infiltra sempre qualche estremista di professione, che un motivo per passare alla violenza lo troverebbe comunque. Anche se, va detto, gli otto indagati di ieri non risultano appartenere a frange politicizzate o a gruppi ultrà.

Ma comunque. Il punto è un altro. È che certe teste si scaldano più facilmente quando avvertono attorno un’aria propizia; un clima che li aizza; un’ideologia che fornisce loro una giustificazione.

Negli anni della contestazione (fine Sessanta e poi tutti o quasi i Settanta) solo poche centinaia di persone decisero di passare alla lotta armata: ma c’era tutto un mondo - dalle fabbriche alle scuole agli intellettuali - che accusava la nostra democrazia di essere un fascismo mascherato, le forze dell’ordine e la magistratura di essere al servizio della repressione, gli industriali degli sfruttatori, le multinazionali una Spectre. Molti, moltissimi, inneggiavano alla rivoluzione e nei cortei annunciavano la lotta armata. Erano solo pensieri e parole: ma qualcuno si sentì autorizzato a passare ai fatti. Si parlava, allora, di "acqua dove nuotano i pesci": i pesci erano i brigatisti, l’acqua l’ideologia che li nutriva.

Temo che questo stia per accadere oggi sul fronte no vax. E vorrei essere chiaro: non sto parlando di chi avanza dubbi sull’efficacia dei vaccini e sui possibili effetti avversi, anche a lungo termine. E non sto parlando neppure di chi contesta il Green pass in nome della libertà di scelta. Sono posizioni che personalmente non condivido, ma legittime, e certamente non tali da fomentare la violenza.

No, quello che rischia di armare le mani degli immancabili mentecatti sono certi discorsi che monopolizzano i social: le teorie del complotto, il dire che l’epidemia è stata creata ad arte per vaccinarci tutti e farci morire per risolvere il problema del sovrappopolazione, i microchip sottopelle e il 5G... e così via. Sono follie: ma purtoppo, e misteriosamente, stanno condizionando anche molte persone “normali“.