M5S e alleati. La scelta di Luigi

Come avevamo annunciato, questo giornale segue la campagna elettorale applicando quella legge sulla par condicio cui non sarebbe tenuto (vale solo per le tv). Ogni giorno trovate le cronache elettorali di tutti i partiti, con spazi equilibrati. Quanto ai leader delle principali forze politiche, vengono tutti intervistati a parte. Ieri c’era Silvio Berlusconi, oggi Luigi Di Maio. Dell’intervista al vicepremier e ministro del Lavoro sono particolarmente contento, perché non è un mistero che il Movimento 5 Stelle abbia sempre avuto un rapporto difficile con i giornali. Grillo diceva che eravamo dei morti, e che saremmo stati sotterrati dai social, cioè dall’informazione veramente democratica gestita dal basso, ossia dai cittadini. Una volta arrivati al governo, i pentastellati con i giornali hanno dovuto fare i conti: ma sono spesso conti che non tornano.

Di Maio e i suoi (per non parlare di Di Battista) hanno sempre visto la stampa come un qualcosa di asservito a ‘poteri forti’ a loro pregiudizialmente ostili. Non credo sia così. Ma in ogni caso sono orgoglioso di questo nostro giornale che, essendo di proprietà di un editore puro, non ha altri interessi che quelli di informare i lettori (di diversi orientamenti) e di vendere i giornali. Questo non significa che non abbiamo preso e non prenderemo posizione su singoli fatti, anche con critiche nette: significa che non siamo prevenuti, che non abbiamo una parte da portare avanti per chissà quali interessi, insomma che non siamo aprioristicamente di parte. Spero che anche il Movimento 5 Stelle – principale forza attuale di governo – ne prenda atto.

Per venire all’intervista con Di Maio (che ringrazio per la disponibilità), mi pare contenga diversi spunti interessanti, uno dei quali mi ha colpito per il tono tranchant con cui è stato espresso. E cioè il ‘no’ a una futura, ipotetica alleanza con il Pd. Il partito di Zingaretti è stato accostato a quello di Renzi, e detto da Di Maio non è certo un complimento. In questa fase di rapporti tesi con la Lega (e in generale di confusione) mi pare già un elemento chiarificatore.