Incidenti stradali. Gli assassini siamo noi

Come reagiremo se nel mondo ci fosse un’organizzazione terroristica che fa un milione e 350.000 morti all’anno? Di cui 3.378 solo in Italia? Probabilmente staremmo tappati in casa dalla paura. Eppure quei morti (fonti: Oms e Istat) non sono fantasia: sono reali, riferiti al 2017. Solo che non sono il bilancio del terrorismo, bensì degli incidenti stradali. Per questo ci fanno meno paura.

Ma è ragionevole averne meno paura? È ragionevole non considerare questa strage una vera emergenza? Per stare in Italia, il numero di morti è andato crescendo a partire dai primi anni Cinquanta, fino a un picco di 11.078 nel 1972. Poi c’è stata una costante diminuzione, ma le cifre restano da incubo. E oltre ai morti va contato anche chi resta ferito, spesso con gravissime conseguenze permanenti. Nel 2017 ci sono stati - in Italia - 174.933 incidenti stradali con lesioni a persone; i morti sono stati quelli che abbiamo detto, 3.378, che vuol dire 95 in più rispetto al 2016. E questo è il dato su cui vogliamo attirare l’attenzione: dopo tanti anni, il trend sta tornando negativo, i morti salgono, e nulla mi toglie dalla testa il sospetto che questo dipenda dall’utilizzo nevrotico che facciamo del cellulare: non rinunciamo a messaggiarci - e magari neppure a fare qualche ricerca su Internet - anche quando siamo al volante, imbecilli e maledetti noi.

Perché questo è: gli unici colpevoli siamo noi. L’industria automobilistica ha fatto passi da gigante, le auto di oggi sono infinitamente più sicure di quelle di cinquanta ma anche di trenta, di venti e di dieci anni fa. E pure la politica ha fatto la sua parte: le strade sono - nella media - migliorate assai; è stato introdotto l’obbligo della cintura di sicurezza e del casco, poi la patente a punti, poi l’alcoltest, quindi la legge sull’omicidio stradale. E allora smettiamola con il pretendere sempre che sia qualcun altro - il solito Stato - a risolvere il problema. Chi di noi risulterebbe negativo all’alcoltest dopo una cena al ristorante? E chi di noi non ha mai smanettato sul dannato smartphone mentre guidava? Questo giornale farà una battaglia, per richiamarci tutti alla nostra responsabilità.