Mercoledì 24 Aprile 2024

La risorsa comunità

Il presidente Sergio Mattarella, con uno stile inequivocabile, ha mandato un messaggio forte con un gesto istituzionale semplice: la nomina di 29 Alfieri della Repubblica, dagli 11 ai 20 anni, scelti perché "costruttori di comunità". Giovani, giovanissimi, di buona volontà. Ragazzi dei quali andare fieri, senza retorica. Sperando che il loro esempio semini buoni frutti. Ricordandoci che no, il mondo di chi ha molti anni meno di noi non è per forza peggiore di quello più adulto. Le storie di questi ragazzi fanno bene al cuore e all’anima, ma non scambiamole per favolette dei buoni sentimenti solo per lucidarci la coscienza e dimenticarcene il prima possibile: l’impegno per costruire comunità, la sussidiarietà, il volontariato, l’altruismo spontaneo, sono risorse per il Paese al pari degli asset che innervano l’economia e si riassumono nel Pil. Punti di forza di un’Italia ferma, ma con le carte in regola per fare meglio se non fosse frenata da ostacoli noti e da uno stato di incertezza che, difficilmente, si risolverà prima delle elezioni europee. 

La nota che accompagna il giudizio sul rating di Fitch, emessa nella tarda serata di venerdì, non poteva essere più nitida e, per quanto positiva per il governo rispetto a un temuto declassamento, non è priva di spine: debito pubblico troppo alto, assenza di un aggiustamento strutturale di bilancio, crescita al lumicino, incertezza legate alle previsioni di bilancio oltre il 2019, legato alle dinamiche politiche. Da qui l’accenno alla possibilità di un ritorno al voto con l’auspicio, affatto velato, che nuovi risultati possano portare a una maggiore stabilità. Giudizio di fronte al quale il governo reagisce leggendo un segno di fiducia nella conferma del rating all’Italia, ribadisce che non ci sarà bisogno di una manovra correttiva, garantisce che il gabinetto Conte durerà per l’intero mandato. Il punto, però, è che Fitch conferma che le cose non vanno per il meglio, non che il Paese sia al sicuro. Rimaniamo a due gradini dal livello spazzatura. E gli industriali hanno paura di investire: l’incertezza politica produce solo stallo.