Venerdì 19 Aprile 2024

Ecco i numeri che chiudono la discussione

Contagi, ricoveri e vaccini

Il reparto Covid di un ospedale (Ansa)

Il reparto Covid di un ospedale (Ansa)

Siamo tutti contagiati, ma qualcosa è cambiato (in meglio) rispetto a un anno fa: ed è un qualcosa che deve indurre il governo a modificare la politica sui vaccini. Spiegheremo il perché con i numeri, ma anticipiamo subito quello che a nostro avviso il governo deve fare: introdurre l’obbligo vaccinale, almeno da una certà età in su. Siamo tutti contagiati, ma ricoverati e morti sono molti, molti meno di un anno fa. Il 24 dicembre 2020 il bollettino registrava 18mila nuovi casi, il 24 dicembre 2021 più del doppio: 50.599. Eppure il 24 dicembre 2020 i morti erano 505, quest’anno 141: meno di un terzo. I ricoverati erano 24.070, quest’anno 8.812: poco più di un terzo. Come mai?

Forse perché la variante Omicron è meno letale della Delta? In parte sì: ma solo in parte, e probabilmente in minima parte, visto che la maggior parte dei contagiati di oggi (stando ai dati disponibili) è ancora colpita dalla Delta.

L’effetto dei vaccini è ormai fuori discussione. Il professor Abrignani del Cts ha detto in un’intervista che l’80 per cento dei ricoverati non ha fatto il vaccino. Quanto ai decessi, dal 22 ottobre al 21 novembre (dati Iss) sono stati 1.755: di questi, il 58,9 per cento aveva ricevuto almeno una dose di vaccino e il 41,1 per cento non era vaccinato. Questa è la percentuale sbandierata dai No vax per “dimostrare“ che muoiono di più i vaccinati. Follia e menzogna pura, e oltraggio alla matematica, scienza esatta. Bisogna infatti tener conto che la stragrande maggioranza degli italiani è vaccinata, quindi è ovvio che siano di più i vaccinati che muoiono. Se si arrivasse ad avere il 100 per cento di vaccinati, è chiaro che anche il 100 per cento dei morti sarebbe vaccinato. Le percentuali da tenere in conto sono altre: sono quelle dell’incidenza sulla popolazione. E quindi: dal 22 ottobre al 21 novembre, tra i non vaccinati ci sono stati 19,9 morti ogni centomila persone; tra i vaccinati con due dosi 2,8 morti su centomila persone; tra i vaccinati con tre dosi 1,4 morti ogni centomila persone. Sempre dalla statistiche dell’Iss emerge che per una persona non vaccinata il rischio di morte è 7,1 volte superiore rispetto a chi è vaccinato da oltre 150 giorni; 10,5 volte superiore a chi è vaccinato da meno di 150 giorni; 14,2 volte superiore a chi è vaccinato con tre dosi.

Numeri e realtà che dovrebbero chiudere, e per sempre, una discussione che è stata tollerata fin troppo a lungo. Il Paese non può essere ostaggio di nessuno. E quindi, siccome l’eta media dei morti è di 80 anni (dato Iss aggiornato al 5 ottobre 2021), almeno i cittadini a rischio per età (dai 60? O 50?) e patologie devono essere obbligati a vaccinarsi, per non tenere bloccati tutti gli altri. Altrimenti non se ne esce.