Martedì 23 Aprile 2024

Come ai tempi del terrorismo. Non c’è bisogno di una dittatura ma di fermezza

Il governo ha deciso ieri sera di applicare a tutta Italia il decreto dell’8 marzo. La zona rossa viene estesa a tutta la penisola. Era doveroso farlo. Ma occorre che sia una zona rossa vera, cioè controllata dall’esercito e da tutte le forze dell’ordine, le quali debbono impedire gli spostamenti salvo casi eccezionali: non salvo autocertificazioni. La collaborazione dei cittadini è fondamentale, ma non va chiesta: va imposta. Contro il Coronavirus non abbiamo ancora né un vaccino né farmaci specifici. Abbiamo però un dato di esperienza reale: in Cina, dove il virus è nato e dove si è imposto un isolamento vero, il contagio è sceso fino quasi ad azzerarsi. Anche nella zona rossa che era stata imposta a Codogno e dintorni i contagi erano in calo: ma il decreto di domenica ha sciaguratamente equiparato quella zona, ancora a rischio, al resto della Lombardia. Come in Cina: bisogna fare come hanno fatto in Cina.

Ho detto queste cose ieri mattina a Radio 24 e mi è stato obiettato che in Cina c’è una dittatura e là si possono fare cose che qui da noi non si possono fare. Ho ricordato allora una frase di Andreotti all’epoca delle Brigate Rosse, sequestro Moro: "Sbaglia chi crede che una democrazia non possa e anzi non debba essere dura, quando occorre". L’Inghilterra è una grande democrazia ma in tempo di guerra Churchill impose lacrime e sangue per vincere la guerra. Per dire come le "forti raccomandazioni" del decreto di domenica non possano - da sole - bastare, si pensi a quanto ha detto ieri sera al Tg4 Jole Santelli, governatrice della Calabria: ha detto che le risultano almeno diecimila arrivi dal Nord a partire da domenica, ma sono solo duemila quelli che si sono auto denunciati e messi in quarantena. "Solo ieri notte - ha aggiunto - sono arrivati ottanta pullman". Vi rendete conto? Ottanta pullman che viaggiano dal Nord alla Calabria in barba a tutte le "forti raccomandazioni". Non c’è bisogno di una dittatura. Ma c’è bisogno di fermezza. E di competenza. I nostri politici - tutti, governo e opposizione - si sottomettano (ripeto: si sottomettano) alle indicazioni degli uomini e delle donne di scienza. Ne cito due fra i tanti: Massimo Galli e Ilaria Capua. Il governo ascolti l’allarme dei medici che sono in prima linea, mandi loro rinforzi e, se non si riesce a costruire un ospedale in dieci giorni come hanno fatto in Cina, si facciano allestire almeno nuove rianimazioni, tante nuove rianimazioni. Sono certissimo che l’incubo passerà. Ma bisogna fare come hanno fatto in Cina.