Non è sempre colpa dei politici. Gli imbecilli che mettono a rischio l’Italia

Viviamo oggi la Pasqua forse più incredibile che si possa ricordare. Metà della popolazione della Terra è isolata e spaventata a causa di un nemico invisibile agli occhi. Sulle spalle e sulla coscienza di tutti i governanti pesano responsabilità che non paiono alla portata di noi poveri umani. Tutti – ripeto, tutti – i governi del pianeta erano impreparati. Qualcuno ha affrontato un po’ meglio l’emergenza, ma la quasi totalità dei leader del mondo è andata in affanno. Diciamo la verità: neppure il mondo della scienza aveva capito quel che stava per succedere, e lanciato allarmi.

Per questo, il nervosismo mostrato l’altro ieri da Giuseppe Conte è umanamente comprensibile. Le pressioni cui è sottoposto sono pazzesche. Tuttavia, il premier ha commesso un grave errore. Non si usano i messaggi a reti unificate per attaccare l’opposizione, né per fare un comizio, come a tratti è stato il discorso del Venerdì Santo. Conte ha dato prova di stanchezza e nervosismo: esattamente quello che non deve fare un leader in momenti drammatici come questi, quando il popolo ha necessità di una guida sicura. L’Italia è forse il più fragile tra i Paesi colpiti dal virus e ha bisogno di un governo forte, che sappia dare indicazioni chiare ai cittadini e che sia autorevole in Europa, dove molti non aspettano altro per umiliarci.

Ma è bene dire chiaro che mai come adesso è sbagliato attendersi la soluzione dei problemi dalla sola classe politica. Questa è una battaglia che può essere vinta solo con il concorso di tutti gli italiani, e purtroppo tra gli italiani stanno aumentando le diserzioni. I dati sui contagi di ieri sono brutti, orribili se si considera che da qualche giorno era partito un trend che induceva all’ottimismo. Sono dati brutti che hanno una sola spiegazione: molti italiani hanno già allentato la presa, abbassato la guardia. I diecimila imbecilli che sono stati multati venerdì perché se ne stavano andando a fare il weekend di Pasqua non sono soltanto imbecilli, sono attentatori alla salute pubblica; e non andavano solo multati, ma qualcosa di peggio. In Lombardia, la regione lazzaretto, la mobilità registrata venerdì era del 41 per cento. Altro che lockdown.

Inutile prendersela con il governo se ci si comporta così; e se si invocano folli riaperture facendo sull’economia conti della serva senza guardare più in là del proprio naso. Il governo può e deve far meglio; i governati anche.