Mercoledì 24 Aprile 2024

Quelli che "il virus è invincibile". Ma se è la fine del mondo allora ditecelo

Forse è ora di chiederci seriamente se non esista, in Italia, un Partito Terroristico del Coronavirus, che prova un gusto sadico nello spegnere ogni speranza ogni qual volta arriva una notizia positiva. Personalmente milito nel Partito dei Lockdownisti, che si oppone a quello dei Riaperturisti; quindi chiedo massima prudenza nel ripartire, perché temo la classica seconda ondata. Essendo anche presidente onorario del Partito degli Ipocondriaci, non potrebbe essere altrimenti. Ma davvero non capisco perché alcuni politici, e soprattutto giornalisti, e ancor più virologi, ci inondino di previsioni catastrofiche anche quando le cose sembrano migliorare. Mi spiego. È ormai un mese che i dati migliorano. E tutti i medici che lavorano in prima linea, cioè negli ospedali, dicono che chi si contagia adesso ha sintomi molto meno gravi di prima. Giuseppe Remuzzi, direttore del Mario Negri, ha detto di non sapere se il virus è mutato ma di sapere con certezza che "sta cambiando la malattia". "Sei-quattro settimane fa – ha detto – arrivavano al nostro ospedale ottanta persone al giorno con gravi difficoltà respiratorie: oggi ne arrivano zero". Molti altri scienziati sostengono le stesse cose, e alcuni aggiungono che il virus si sta indebolendo, come del resto è nel suo destino. Ma quando si affermano cose del genere si scatena appunto il Partito Terroristico del Coronavirus. Si susseguono ‘studi’ dell’Iss che parlano di 151.000 persone in terapia intensiva nella Fase 2, un’intervista a una scienziata dell’Imperial College che prevede centinaia di migliaia di morti in autunno, dichiarazioni dell’Oms che definiscono il virus "una bestia che non sappiamo ancora quanto male potrà farci", e così via. Ieri un virologo romano ha definito ‘pagliacci’ i colleghi che sostengono che il virus ora è meno aggressivo; un ritornello è "il virus ci terrà compagnia per anni, prepariamoci al peggio" e una grande virologa italiana ha previsto che il virus attaccherà "l’economia, il sistema sanitario, le coppie", e poi "eligione, sport, intrattenimento in genere e gli agglomerati urbani"; poi gli animali domestici ci contageranno perché «la natura è bioterrorista», insomma suicidiamoci che facciamo prima. Per la cronaca, costei è la stessa virologa che ancora il 20 marzo diceva che non ci sarà bisogno di alcun vaccino perché questo virus diventerà un banale raffreddore. Quando chiuse l’Italia, Conte evocò Churchill e "l’ora più buia". Bene. Ma Churchill, promettendo "lacrime e sangue"», non disse mai che alla fine i nazisti avrebbero vinto. L’avesse detto, avrebbe perso.