Coronavirus, come disporre del tempo che ci è dato

"Avrei tanto desiderato che tutto ciò non fosse accaduto ai miei giorni", esclamò Frodo. "Anch’io", annuì Gandalf, "come d’altronde tutti coloro che vivono questi avvenimenti. Ma non tocca a noi scegliere. Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato". Così scriveva John Ronald Reuel Tolkien, l’inventore della saga dello Hobbit, l’autore del Signore degli Anelli. Credo che tutti noi, come Frodo, non avremmo voluto vivere questo tempo. Un tempo di preoccupazione quando non di dolore. Siamo in guerra contro un nemico tanto piccolo da essere invisibile, eppure tanto potente da farci paura. Non vincerà: ma intanto ha ottenuto l’effetto di metterci tutti agli arresti domiciliari.

E tuttavia, nella risposta di Gandalf non c’è un invito alla rassegnazione, al fatalismo. Neppure quando ci ricorda che "non tocca a noi scegliere". Anzi quella frase, "non tocca a noi scegliere", può essere uno degli insegnamenti che possiamo trarre da questa circostanza che ci tocca ora di vivere. Non tocca a noi scegliere tante cose. Il tempo che siamo costretti a vivere in casa ci richiama (anche) alla presa d’atto di essere sempre dipendenti da qualcuno o da qualcosa. Dipendiamo ora dai medici che ci devono curare, dagli scienziati che devono cercare soluzioni, dai politici che debbono prendere misure efficaci, dai mercati. Così almeno pensiamo: perché la realtà di questi giorni ci prova che neppure tutti costoro - i medici gli scienziati i politici le Borse - possono bastare. E poi pure a loro non tocca di scegliere tante cose, a partire dall’essere vivi.

"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato", dice Gandalf. La stessa cosa la disse Aldo Moro ai tempi di quel terrorismo di cui poi sarebbe stato vittima, come ricorda il decano dei nostri parlamentari, Pierferdinando Casini, nell’intervista che trovate a pagina 11. È in questa decisione che si gioca la nostra libertà. Non serve recriminare contro il destino, non serve aspettare con ansia una fine, una liberazione di cui non conosciamo la data. Ogni istante, ogni circostanza che ci è data da vivere ci offre la possibilità di ricavare un bene, per noi stessi e per gli altri. Se sapremo vivere così questo tempo del Coronavirus, forse ritroveremo - in futuro, ricordandolo - qualcosa di positivo, perfino tracce di una bellezza che sta a noi ora cercare e vedere.