Giovedì 18 Aprile 2024

Quanto pesa aver paura

Oggi dedichiamo le pagine 8 e 9 ai controlli di vicinato, cioè a una di quelle iniziative spontanee che i cittadini - in assenza di interventi efficaci da parte dello Stato - hanno messo in piedi per reagire a un fenomeno sempre più diffuso: la paura dei furti in casa. Di più: la paura di trovarsi i ladri in casa, magari quando stiamo dormendo, magari quando abbiamo dei bambini. È un tema che sta influenzando la vita degli italiani - e di riflesso il loro atteggiamento verso la politica - molto più di quanto si possa pensare. Parto da quello che è successo in una città, Parma, che spesso ha anticipato l’agenda politica italiana (fu la prima, ad esempio, ad avere un sindaco grillino, nel 2012).

Dunque. Nel giugno del 2017, a Parma si è votato per le comunali, e al ballottaggio sono andati Federico Pizzarotti (uomo dichiaratamente di sinistra) e il candidato del Pd. Dunque sfida tutta a sinistra: d’altra parte, in quel momento tutti i parlamentari dell’area erano del Pd. Bene: alle politiche del 4 marzo 2018, tutti e cinque i seggi da deputato e senatore nei cinque collegi di Parma e provincia sono andati alla Lega. La quale Lega, di parlamentari parmigiani e parmensi, non ne aveva mai avuto mezzo. Che cosa è successo? È cambiato il mondo in soli nove mesi? No.

L’aumento dei furti in casa – il cui numero è imparagonabile rispetto a una decina di anni fa – era da tempo uno dei principali argomenti nelle conversazioni dei cittadini di Parma: così come di quelli di Bologna, di Milano, di Firenze, di Roma e così via, in tutta Italia. Così, al momento di votare per le politiche – cioè per il governo del Paese, e quindi per il ministero degli Interni, e insomma per tutto ciò che ha competenza sulla sicurezza – gli italiani hanno premiato chi ha fatto campagna elettorale su quei temi, dai furti in casa all’immigrazione (perché, a torto o a ragione, molti pensano che tra i due fenomeni ci sia una correlazione). E a tutt’oggi questo tema, il tema della sicurezza voglio dire, è quello che più influenza le intenzioni di voto: prova ne sia che da mesi e mesi nei sondaggi vola la Lega, che in materia economica non ha fatto quasi nulla di ciò che prometteva; che in materia di difesa degli interessi del Nord ha fatto meno di nulla, anzi partecipa a un governo che sta deludendo gli imprenditori; ma che su immigrazione e sicurezza continua a spingere sull’acceleratore.

È tutto da dimostrare che la medicina proposta dalla Lega – legge sulla legittima difesa e chiusura dei porti – non sia peggio della malattia. Ma la Lega è stata premiata dagli elettori per aver promesso di intervenire, mentre la sinistra è stata penalizzata per aver dato l’impressione di non far nulla. La colpa della sinistra – e più degli intellettuali e i giornalisti di area che dei governi precedenti – non è stata quella di non aver risolto un problema difficile da risolvere: ma di averlo negato, di aver etichettato come «irrazionali fobie» quelle che invece sono paure reali. Qualche sindaco di sinistra, per stare ai controlli di vicinato, ha invece compreso che chi chiede sicurezza non è un fascista ma semplicemente un cittadino che ha il sacrosanto diritto di sentirsi tranquillo in casa propria. E sarebbe bene che tutti capissero che la sicurezza non è né di destra né di sinistra.