Mercoledì 24 Aprile 2024

"Zero contributi" Sequestrati a Dhl 20 milioni di euro

Indagine della Finanza per una presunta maxi frode "Oltre mille lavoratori sfruttati da finte cooperative"

Migration

di Anna Giorgi

Il primo campanello d’allarme è stato il numero di contributi versati rispetto al numero dei lavoratori e al volume d’affari. Già lì i conti non tornavano. E proprio da questi dati, definiti dagli investigatori, "non allineati" nasce l’inchiesta su ’Dhl Supply Chain Italy’ della Procura e del Nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza, coordinata dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri. L’informativa sulla gestione "opaca" è arrivata sul tavolo della Gdf inviata dalla Agenzie delle Entrate, mentre la procura indagava sullo schema di sfruttamento applicata da UberEats ai rider, e a suo tempo anche i sindacati avevano lanciato un alert sul comparto lavorativo della logistica. Le carte delle Entrate su Dhl sono finite nel dossier investigativo come “schema-base” delle irregolarità tributarie e lavorative nella logistica.

Dhl, a cui sono stati sequestrati 20 milioni, dovrà rispondere di "frode fiscale, gravi condotte che hanno agevolato lo sfruttamento dei lavoratori e che hanno determinato pratiche di concorrenza sleale, oltre che di violazioni sul fronte tributario per la dichiarazione fraudolenta o l’emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti". Come funzionava il sistema di sfruttamento dei lavoratori? "Il meccanismo fraudolento – si legge nelle carte – consisteva nell’uso di cooperative fantasma, meri serbatoi di manodopera, su cui venivano “scaricate“ le ritenute del lavoro dipendente e quelle dei contributi previdenziali e assicurativi, che non venivano pagati".

Tra l’altro, scrivono i pm, "le acquisizioni informatiche effettuate durante l’attività di perquisizione, le intercettazioni telefoniche e le acquisizioni attraverso banche dati confermano una realtà non certo isolata nel territorio lombardo". Una realtà fatta di "contratti di somministrazione illecita di manodopera fatti passare come contratti di appalto, tariffe imposte dal committente, omesso versamento di Iva e contributi, come condizione necessaria per remunerare il lavoro, condizione sostanzialmente impostà dal committente".

Oltre a Dhl, come persona giuridica, sono indagati, sempre per frode fiscale, i due presidenti del consiglio di amministrazione che si sono succeduti negli ultimi anni: Fedele De Vita e Antonio Lombardo.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro